In questa occasione, probabilmente, molti sentiranno parlare per la prima volta delle Chenille Sisters, un trio femminile di moderno country-folk non formato da tre sorelle, come invece lascia intendere il nome d’arte; le note di copertina ci rivelano, infatti, che il gruppo è costituito da Conni Huber, Cheryl Dawdy e Grace Morand. Queste country women, ormai non più ragazzine, con True To Life giungono al settimo album per conto della Red House Records, un lavoro permeato di ‘conscia maturità’, caratterizzato da estrema sicurezza nei propri mezzi, soprattutto vocali, ma anche compositivi e strumentali, specialmente quando la Huber decide di utilizzare la sei corde, che ‘maneggia’ con buona padronanza tecnica.
Nonostante non provengano dalla scena newyorkese, le Chenille Sisters per taluni versi sembrano invece far riferimento alle coordinate stilistiche fornite nel corso dei ’70 e parte degli ’80 dai folk-singers del Greenwich Village, ovvero, da fuoriclasse del calibro dello scomparso Tom Intondi, e di Frank Christian, Lucy Kaplansky, Martha P. Hogan: ovvero i purtroppo disciolti Song Project. Oltre metà del lavoro proviene dalle penne della Huber e dalla Dawdy, e seppure non tutto brilla per originalità (I Said You Said, The First Time), trovano posto gioiellini del miglior country-folk moderno (Name Droppings, Love Of You Life), o ballate dall’intenso profumo jazzy, di quello buono da ascoltare ‘verso la mezzanotte’, che ben figurerebbero nel songbook di un Tom Waits; certo, qui le voci candide delle Chenille Sisters ingentiliscono il tutto (Co-dependent With You, I’d Be Lost Without You), forse un pò troppo. Un lavoro genuino, comunque, le cui brillanti intersecazioni vocali meritano tutta l’attenzione possibile.
Red House RHR 67 (Country Folk, 1994)
Enzo Pavoni, fonte Out Of Time n. 7, 1994
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