Se siete soliti passare le vostre vacanze negli States in giro per festival bluegrass vi sarete imbattuti in decine e decine di formazioni dove tutti i membri della band appartengono alla stessa famiglia o in alcuni casi con un paio di inserimenti esterni come ad esempio nella Del McCoury Band. Ad essere onesti dobbiamo dire che ben poche di queste formazioni raggiungono il successo sperato e sognato e passano anni ed anni a suonare nei festival vicini a casa loro.
I Cherryholmes sono la prova vivente che le formazioni famigliari possono ancora avere un grandissimo successo. La formula pare semplice, ma non lo è: grandi musicisti, un paio di buoni autori ed almeno un grandissimo cantante. I Cherryholmes hanno tutto questo e anche di più.
Pensate che nel 1999, quando la band ancora non esisteva, alcuni dei componenti non avevano ancora mai preso in mano uno strumento. Pare incredibile a sentirli ora.
La star del gruppo è decisamente la banjoista Cia che oltre a fornire alla band le sue indubbie qualità di strumentista, incanta per la splendida voce che a volte ricorda quella di Rhonda Vincent e colpisce per la sua vena compositrice. Cia è autrice di 6 brani contenuti in questo CD d’esordio.
Un primo assaggio della bellissima voce di Cia lo abbiamo già nel primo brano, How Long, da lei stessa composto, un velocissimo capolavoro. Il fratello B.J. si prende la responsabilità di cantare il secondo brano, la cover del successo della Nitty Gritty Dirt Band, Workin’ Man (Nowhere To Go), a mio avviso il brano forse meno interessante della raccolta, e la voce di B.J. fa già rimpiangere quella di Cia.
E’ ora la volta della mamma, Sandy Lee, che ci canta una sua composizione, Will I Be The Winner?, con risultati decisamente inferiori rispetto alla figlioletta Cia. Arriva l’immancabile strumentale con una cover di Bill Monroe, Tallahassee, con protagonisti i violinisti B.J. e la sorellina Molly. Red Satin Dress, scritta da Cia insieme a papà e mamma è cantata niente male da papà Jere che non ha proprio nulla nell’aspetto dell’elegante bassista bluegrass, ma piuttosto mi sembra un hillbilly amante dei ZZTop con la sua salopette e la sua lunghissima barba bianca.
Un grandissimo disco dall’inizio alla fine dove i Cherryholmes ci lasciano con un brano a cappella dei Louvin Brothers, No One To Sing For Me, dove finalmente ascoltiamo anche le voci di Molly e di Skip.
Quando ricevetti questo CD per la recensione avrei voluto scrivere che i Cherryholmes sono una grande speranza della musica bluegrass ma non lo posso più fare perché l’International Bluegrass Music Association li ha premiati come ‘Intrattenitori dell’Anno’ per il 2005, il più grande onore che una band possa ricevere alla notte degli awards. Non più speranza ma certezza.
Skaggs Family 6989020142 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2005)
Roberto Campovecchi, fonte TLJ, 2006