Che succede quando una vecchia volpe come Chip Taylor, gambler da quarant’anni sui tavoli del music biz, più spesso nei casinò di provincia, ma di tanto in tanto anche nella major league (Wild Things, Angel Of The Morning, vi dicono niente?), incontra una giovane ‘newcomer’ come Carrie Rodriguez, violinista di talento e cantante ancora da inventare? Può anche succedere che la vecchia volpe, con umiltà e passione, provi a confezionare attorno alla giovane esordiente una serie di canzoni, ricavandone, o provando a ricavarne, una piccola iniezione di giovinezza.
Let’s Leave This Town è la testimonianza del tentativo almeno se non della perfetta riuscita di questa nuova unione musicale di Chip Taylor, songwriter country di stampo classico, lui stesso ormai un classico, per anzianità ed eccellenza di servizio. Un tentativo che tuttavia non riesce del tutto, spesso incartato nei manierismi del duetto vocale, soprattutto in quegli episodi (His Eyes, Storybook Children) che maggiormente indugiano, complici l’essenzialità delle linee melodiche e del corredo strumentale, sulla semplice contrapposizione del gioco vocale, zuccherosa e di mestiere.
Molto meglio invece quando Taylor lascia correre il blues (Do You Part), il country tinto di grass (Sweet Tequila Blues e il traditional Sweet Darlin’) o di swing (Extra). Menzione a parte per la strumentale Midnight On The Water, brano della tradizione, la cui rilettura fa intravedere il talento e la sensibilità di Carrie Rodriguez molto meglio di quanto non facciano le altre undici canzoni dell’album.
Texas Music Group 4009 (Singer Songwriter, 2002)
Mauro Eufrosini, fonte JAM n. 87, 2002
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