‘Unplugged’ non per moda ma per necessità Chris ha toccato, grazie alla sua voce baritonale e piacevolmente nasale, al suo stile chitarristico bluesy, raffinato ma capace di essere corposo e possente, al caratteristico font-stomp che gli permette un inusuale supporto ritmico, alla sua capacità di autore ed interprete, vertici espressivi non conosciuti anche tra i più rinomati songwriters oggetto di culto.
Quinto disco ed il primo dopo due produzioni scarne ed essenziali atte solo a lasciar trasparire le enormi potenzialità dell’autore di Love You Like A Man e di I Feel The Same.
Happier Blue vede rapporto strumentale di musicisti come Robin Batteaux (violino), Mark Egan, (basso), Bo Gay (sax) e Brad Hatfield (tastiere), e lascia trasparire l’enorme potenziale espressivo di questo songwriter.
Dopo poche songs ci rendiamo conto della qualità della proposta, della capacità di Smither di condensare in una canzone di estrazione folk-blues storie ed emozioni come facevano i grandi dei sixties della scuola del Village.
La sua scrittura unica così come la sua personalità, il suo talento di interprete pari a quello di autore, Chris Smither una sorta di Tim Hardin sopravvissuto capace di cantare il folk ed il blues, di tingere le sue songs tanto nelle atmosfere rock che in quelle jazz. Se non bastano le composizioni per testimoniarne la statura, ascoltate le sue cover di brani come Memphis In The Meantime, John Hiatt, Magnolia, J.J. Cale, e Rock & Roll Doctor di Lowell George che, sola, vale il prezzo di un biglietto di andata e ritorno verso uno dei cantautori più grandi e misconosciuti di sempre. Lowell non a caso ha prodotto il terzo e mai pubblicato album di Chris con Dr. John e i migliori musicisti di New Orleans.
In attesa che un Indiana Jones del disco lo ritrovi, godiamoci questo gioiello, Happier Blue, dalle splendenti sfumature blues opera di un cantautore in grado di offrici emozioni che credevamo perdute perché molti contemporanei non sono in grado di offrirle.
Demon FIEND CD 739 (Singer Songwriter, 1993)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 1, 1993
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