Dall’esordio nel ’90 con The Long Road, Cliff Eberhardt si è affermato come uno dei più interessanti songwriters USA delle ultime generazioni. Dotato di una voce molto bella, triste ed espressiva, canta con passione la realtà quotidiana vista con un’ottica urbana, ma non per questo senza un fondo di toccante lirismo e di poesia. Now You Are My Home ne conferma la crescita tanto come autore che come interprete. Supportato da una produzione di prim’ordine, in grado di valorizzare al massimo le sue folk-ballads elettroacustiche, Cliff ha modo di cesellare ogni brano arricchendolo non solo di performances vocali sempre più convincenti, ma di spaziare verso il rock e brani ritmati con grande facilità. Decisamente inusuale è la cover You Really Got A Hold On Me, Smokey Robinson, e, nell’unico brano non originale del compact, dimostra un eclettico genio alla James Taylor nello spaziare verso generi diversi tenendoli ancorati alla propria personalità e al proprio feeling.
Ma non mancano arrangiamenti elettrici a dar corpo alle sue ballads, a trasformare uno spirito, una musica ed una voce da folk-singer in un interprete dai più vasti orizzonti espressivi. Un notevole passo avanti rispetto all’esordio grazie anche alla presenza di esperti musicisti di studio che danno corpo alle sue preziose ballads. Gradevoli ed apprezzati sono anche i momenti più acustici ed intimistici, Motel Room Dreams (con un centrato arrangiamento per piano, accordion e acustica), One Or Two Things (per voce e piano) che, con la solare e raffinata I Thought That You Should Know, sono tra le mie songs preferite. Si segnala anche la presenza ai cori di Christine Lavin, Nancy Griffith e John Gorka, ma non incidono più degli altri sconosciuti che contribuiscono, con un ottimo insieme di musicisti, a fare di questo CD un prodotto altamente raccomandabile per chi ama il cantautorato USA.
Shanachie – Cachet 8008 (Singer Songwriter, 1993)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 2, 1994
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