Il British-Blues sta tornando prepotentemente alla ribalta grazie al ritorno sulle scene di bands che erano state protagoniste del primo Blues revival degli anni sessanta. In questo contesto non poteva mancare la Climax Blues Band di Colin Cooper, un gruppo con più di quindici incisioni all’attivo ed una costante presenza sul mercato americano.
Per il grande ritorno Cooper (voce, sax, harmonica e leader storico della band) ha scelto una registrazione ‘live’ della Climax ‘catturata’ sul palco dell’Attic Bar di Stafford, un piccolo, ma accogliente club, da sempre punto di incontro dei fans della Climax Blues Band.
L’impatto ‘live’ di Blues From The Attic, da sempre il terreno preferito da Cooper e soci, genera una incandescente esibizione, una delle migliori prove discografiche da vari anni a questa parte di un ensemble che dopo un ottimo inizio con la pubblicazione di ‘piccoli capolavori’ come Climax Chicago Blues Band (Parlophone, 1969, GB) e A Lot Of Bottle (Harvest, 1970, GB) si era perso nei meandri di un Rock-Blues di stampo americano senza troppe idee che comunque aveva portato un certo successo commerciale.
Blues From The Attic è quindi un gradito ritorno alle atmosfere Blues degli esordi con espliciti riferimenti al Chicago-Blues che si afferma con prepotenza grazie ai precisi interventi al sax del leader, ma anche grazie alla costante presenza del chitarrista Lester Hunt, sorpreso spesso e volentieri in duetti con il tastierista George Glover.
Don’t Start Me Talking e Toward The Sun (un vecchio hit apparso in Tightly Knit) sono l’immagine migliore del nuovo corso della Climax, mentre verso la fine del dischetto troviamo anche una bella versione di Let’s Work Together dei Canned Heat.
In definitiva ci troviamo di fronte ad un buon ritorno da parte di una delle migliori espressioni del vecchio British-Blues revival dei sixties.
HTD CD 15 (Roots Rock, 1994)
Franco Bigi, fonte Out Of Time n. 3, 1994