È tanto che mi riprometto di fare un articolo sul Comandante Cody ed i suoi aviatori del pianeta perduto, ma il tempo mi è nemico. Nel contempo mi accontento di elucubrare brevemente qualche parere su quella che a tutt’oggi viene considerata la migliore band di country progressive degli States. Cody (alias George Frayne) e company hanno un tirocinio musicale costellato di meraviglie e sfortuna: hanno infatti prodotto alcuni tra i migliori album di country progressivo dei primi anni settanta, ma nel contempo hanno sofferto tutte le situazioni più tipiche e squallide della impopolarità.
Il favore della critica non ha certo aiutato questa splendida band a superare lo scoglio difficoltoso dell’anonimato, e solo una ristretta cerchia di amatori ha permesso al gruppo di sopravvivere per circa otto anni. Ma la povertà… aguzza l’ingegno: e prova ne sono gli album che Cody e soci hanno sfornato nei primi anni settanta, soprattutto il magnifico quadriennio ‘70/’74 in cui hanno sfornato di seguito quattro album unici per la Paramount. Lost In The Ozone, Hot Licks… e Country Casanova sono tuttora delle pietre miliari della storia del country rock americano, e risentiti a distanza di anni acquistano ancora maggior valore.
Ma mi voglio soffermare maggiormente sull’ultimo album di questo quadriennio, quel live registrato nel profondo del cuore del Texas: cioè in quell’Armadillo World Headquarters di Austin, che ha sulle spalle tanta storia, quante sono (state) le band statunitensi. Live From Deep In The Heart Of Texas è un disco brillante e stupendo, che ci presenta una grande band in serata di grazia. Cody ed i Lost Planet Airmen eseguono tutto il loro repertorio con incredibile semplicità e pulizia, dando spazio a tutte le loro manie sonore: dal rock’n’roll al western swing, dal country alla ballata di sapore western. I loro brani più classici sono ripresentati in questo album nella veste migliore, da Good Rockin’ Tonite, un r’n’r scatenato, alla stupenda ballata western Sunset On The Sage, dal classico Diggy Diggy Lo al puro rock di Riot In Cell Block Number 9, da Mean Woman Blues a Oh Momma Momma.
Un cenno a parte merita Down To Seeds And Steam Again Blues in assoluto la più bella border song mai uscita dalla penna di Cody e soci, un momento musicale indimenticabile. Non perdetevi con le assurdità degli ultimi Dirt Band, con le idiozie di Richie Furay e Dan Fogelberg, ma risalite alle origini ed ascoltate il sanguigno e reale suono di una grande band.
ABC/Paramount (Country Rock, 1979)
Paolo Carù, fonte Mucchio Selvaggio n. 29, 1980