Coon Creek Girls - Early Radio Favorites cover album

Le Coon Creek Girls possono essere considerate come il prototipo della totale partecipazione della donna alla nascita ed allo sviluppo della musica tradizionale nord-americana incisa su disco o comunque in veste pubblica.
Il gruppo, formato all’origine dalle sorelle Ledford di Powell County (Kentucky), riscosse un successo popolare pari, se non addirittura superiore, alle rivali Girls Of The Golden West (o Good Sisters, un duo con spiccate preferenze per le melodie di stampo country & western), in un periodo, la fine degli anni Trenta, in cui dominavano incontrastate le figure di cowboys con chitarra, le armonie a due voci dei ‘fratelli’, il western swing.
Il disco in questione rimane a perenne testimonianza di che cosa diavolo possa succedere lasciando a briglie sciolte una string band femminile con il fuoco nelle vene; e gli esempi in tal senso, nella lunghissima storia della otm, riescono a mala pena a raggiungere la mezza dozzina.
Early Radio Favorites (titolo infelice e maldestramente ambiguo) contiene, con una sola eccezione, tutte le matrici prodotte dal quartetto nelle due uniche sedute del 1938, quattro brani con la cantante Aunt Idy Harper, l’incredibile ‘transcription’ di un medley eseguito alla Casa Bianca nel 1939 al cospetto del presidente Roosevelt e dei reali inglesi, un paio di titoli provenienti da festival folk e programmi radiofonici relativamente recenti.

Una constatazione che deve subito far meditare è come, dopo circa trent’anni, il suono limpido e palpabile, la vivacitá della musica, l’assoluta spontaneitá ed una certa vena umoristica d’autoironia, che amalgama il tutto, non siano cambiati in alcun modo.
Buona parte del merito va a Lily May Ledford, una vera forza della natura alle prese con il clawhammer-banjo (per esempio nell’eccellente biglietto da visita di Banjo Pickin’ Girl) ed al fiddle, grazie al quale perfino la sciatta ed inespressiva voce della Harper passa in secondo piano.
Old Uncle Dudy e Lulu Lee stanno a rappresentare il perfetto affiatamento vocale e strumentale raggiunto da una formazione a string-band di quattro/cinque elementi (Lily, Rosie e Susie Ledford, Violet Koehler, Daysy Lange) che ha preferito perdere tutti i connotati regionali in favore di un repertorio e di una sonoritá il piú possibile nazionali.
Nel 1966 Lily May ha anche inciso un ottimo LP per David Freeman (County 712, da tempo purtroppo fuori catalogo, ma le nostre pressioni sull’etichetta virginiana per una ristampa sono ormai a buon punto) e, sebbene gli autori della tanto superficiale quanto esageratamente acclamata ‘The Illustrated Encyclopedia Of Country Music’ la volessero morta e sepolta giá da un decennio, è tuttora viva ed ancora in piena attivitá.
L’album è caldamente consigliato.

Old Homestead 142 (Old Time Music, 1982)

Pierangelo Valenti, fonte Hi, Folks! n. 1, 1983

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