Crooked Still - Live cover album

Tra le migliori band emerse nel diluvio post O Brother, Where Art Thou?, spartiacque dopo il quale si è assistito ad una straordinaria rinascita della musica tradizionale negli States, i Crooked Still sono qui colti on stage in una serie di performance che sottolineano cuore ed eccellenza strumentale. Tre location californiane, il Don Quixote’s Music Hall di Felton, il noto The Freight And Salvage di Berkeley e la Big Room della Sierra Nevada Brewing Co. a Chico, celebrano il mood del quintetto guidato dalla splendida voce di Aoife O’Donovan.
Lo spirito è certamente devoto alla tradizione ma la proposta è personale, con quel feeling contemporaneo inevitabile data la giovane età dei musicisti. Ci sono echi di Gillian Welch, di parte della musicalità di un Norman Blake alle prese con la musica delle vecchie string bands, c’è la dolcezza della Alison Krauss più roots, c’è l’omaggio alle radici britanniche, tutto filtrato attraverso il loro essere artisti sensibili e aperti alle più svariate influenze.

Significative sono le cover di Can’t You Hear Me Calling di Bill Monroe, molto diversa dall’originale ma assolutamente degna di nota, oppure quella di Come On In My Kitchen di Robert Johnson che qui cambia pelle senza snaturarsi. Orphan Girl di Gillian Welch è dimostrazione limpida di quanto sia forte il rispetto e l’amore per una delle figure guida del revival delle radici di inizio millennio. La scelta di proporre una serie di traditional molto noti a chi segue il mondo folk e bluegrass può sembrare un po’ scontata ma questa è una sensazione subito annullata da arrangiamenti sempre intelligenti e da interpretazioni magistrali.
Il banjo di Greg Liszt, il fiddle di Brittany Haas, il cello di Tristan Clarridge e il contrabbasso di Corey DiMario si fondono in maniera sempre ingegnosa e brillante e brani come When First Unto This Country, Little Sadie, Ain’t No Grave, The Golden Vanity, Wind And Rain, Darling Corey e Lulu Gal risplendono e rivivono come se fossero appena scritte.
Ottimo esempio della bontà della proposta dei Crooked Still, in prima fila tra i nuovi revivalisti.

Crooked Still/Signature Sound (Bluegrass Moderno, Folk, 2009)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2011

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