Daniel Martin Moore fa parte di quella scena musicale americana in cui le radici folk vengono filtrate attraverso una visione ampia ed alternativa, espressiva e fortemente evocativa. Per fissare delle coordinate si potrebbero citare alcuni dei musicisti per cui il musicista di Cold Spring, Kentucky, ha aperto alcuni concerti e con i quali condivide intenti e quella musicalità profonda e propositiva. Iron & Wine, The Swell Season e My Morning Jacket hanno tutti goduto della vicinanza di Daniel Martin Moore e delle sue notevoli qualità compositive ed interpretative.
In The Cool Of The Day segue a breve distanza il progetto inciso con Ben Sollee (Dear Companion, sempre inciso per la Sub Pop Records) e ci mostra un autore decisamente intrigante, capace di unire l’amore per la tradizione old-time e gospel ad una sensibilità cantautorale finissima che a me ricorda quella introversa e malinconica di una figura influente e basilare per generazioni di autori come Nick Drake. Sarà per l’approccio intimista e spirituale che pervade l’album, ma i punti di contatto con il musicista inglese sono frequenti, con il comune denominatore della fascinazione per gli stilemi folk.
In The Cool Of The Day, pur nella sua brevità cioè poco più di trenta minuti, regala momenti di grande poesia, sempre in bilico tra profumi old-timey e penetranti introspezioni. Significative sono le cover scelte, perfettamente incastrate con le composizioni originali, a formare un lavoro coeso e molto scorrevole. Dark Road della coppia Grayson e Whitter, la splendida riedizione al piano di In The Cool Of The Day di Jean Ritchie, i classici gospel tradizionali Closer Walk With Thee e Up Above My Head si fondono con naturalezza all’introduttiva All Ye Tenderhearted, alla più jazzy O My Soul che può ricordare la prima Norah Jones per grazia interpretativa, al poetico strumentale Lay Down Your Lonesome Burden, solo piano e violino, e A Set Things Aright, ballata assolutamente cristallina.
In The Cool Of The Day è l’occasione ideale per entrare nel mondo musicale di Daniel Martin Moore e poterne apprezzare classe e lirismo.
Sub Pop SPCD 860 (Singer Songwriter, Folk, 2011)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2011
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