Secondo disco per questo cantautore il cui esordio, Time Of Trains, mi aveva piacevolmente impressionato. David Broza ha una voce pulita, pastosa, adatta alle ballate elettro-acustiche del suo songwriting.
Second Street ricalca musicalmente l’album precedente con ottime ballate, brani mid-tempo dagli arrangiamenti semplici ma efficaci, su tutto la chitarra acustica e la voce di David.
Uno dei pezzi più tipici dello stile di Broza è Wind Of Change splendida ballad metropolitana, per poi parlare della title track altro gioiellino acustico. Macha, sesto brano del CD, dal tempo spagnoleggiante da flamenco con l’apertura dei fiati nel ritornello, è uno dei brani più belli del disco.
Along The Hudson altra chicca del CD, ricorda il miglior James Taylor; Dear Marianne una ballata piano, chitarre e percussioni altra dimostrazione della fresca vena compositiva di Broza.
Introduzione alla Mellencamp per Riding Car Top Down, In Snow ballata lenta dall’arrangiamento semplice, voce chitarra e sezione archi, dai sapori antichi degli anni ’60 con crescendo spanish percussioni e fisarmonica.
The Art Of Losing (One Art) una ballad splendida da ‘beautiful loser’ per concludere l’album con Chileno Boys dove riaffiora l’anima latina di David Broza.
Come già dicevo nel recensire il primo disco di Broza, il suo modo di comporre è semplice, fresco dai sapori anni 60-70 simile al songwriting di James Taylor e Paul Simon, ma con una personalissima vena più latina nel gusto di certi arrangiamenti.
Se amate la canzone d’autore semplice e genuina questo Second Street, superiore all’album d’esordio Time Of Train, vi farà compagnia nelle prossime serate autunnali.
Una bella conferma per un talento in crescita.
November NRD 1113 (Singer Songwriter, 1994)
Paolo Burato, fonte Out Of Time n. 6, 1994