David Crow al momento di queste incisioni aveva 20 anni e faceva già parte della band dei fratelli Osborne da due. E’ il violinista della band ma il suo strumento principale, sin da quando a sette anni iniziò a studiare musica, è la chitarra. Ha suonato il violino in una orchestra classica e a 12 anni quella del musicista era già la sua professione! Con queste credenziali avrete già capito di trovarvi di fronte ad un musicista il cui futuro pare già scritto nel grande libro della storia del bluegrass. E il CD lo conferma; nonostante si tratti di una opera prima David ha saggiamente evitato la facile tentazione di dimostrare tutta la sua capacità presentandosi in studio con l’intenzione di voler catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore sui suoi intricati hot licks, grazie ai quali, ne siamo convinti, avrebbe potuto davvero fare un ingresso più impressionante nel mondo del disco. Invece ha preferito proporre, tra l’altro in maniera decisamente misurata, una quindicina di pezzi, la maggioranza dei quali classici del repertorio bluegrass e old time, con le sue varianti decisamente molto vicine allo spirito dei pezzi stessi.
9 sono tradizionali arrangiati, l’iniziale River Trace è sua, Springtime è di Bobby Osborne, Lonesome Moonlight Waltz è l’immancabile tributo a Bill Monroe, Minuet In G Major di J. S. Bach per twin violins è un esercizio registralo probabilmente più per nostalgia che altro.
Ad accompagnarlo l’intera band di Bobby & Sonny, Terry Eldredge (gt), Terry Smith (bs) e Gene Wooten (db). Il suono è pulito (Rich Adler) e preciso come è da attendersi da un disco degli Osbornes, ed esaltante in alcuni punti, tuttavia va segnalato che di altro non si tratta che di fiddle tunes, perciò in linea di massima sapete a cosa andate incontro.
Pinecastle 1035 (Bluegrass Tradizionale, 1994)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 28, 1995