David Parmley - What We Leave Behind cover album

Più esattamente: David Parmley & Friends. Gli amici sono Mike Anglin, Danny Barnes, Steve Day, Glen Duncan, Ben Greene, Steve Gulley, Aubrey Haynie, Jim Hurst, Randy Kohrs, Del McCoury, Ronnie McCoury, Pat McInerney, Russell Moore, Missy Raines, Adam Steffey e Larry Stephenson.
Bella banda, no? Tutti i presenti, come sappiamo, cantano e suonano magnificamente. Allora il giudizio varia in rapporto, direi soprattutto, alla validità della canzone e del timbro vocale di chi gli fa i cori.
Come dire, quello di Del McCoury può non piacere perché troppo ‘grezzo’ e, al contrario, quello di Larry Stephenson troppo zuccherato.
Tranquilli però, il risultato generale, armonie vocali comprese, è altissimo.
L’atmosfera è più o meno rilassata, anzi, meglio dire che la maggior parte dei brani è a tempo lento, perché qui nessuno è rilassato, anche nei pezzi dolci come la splendida Random Acts Of Love.

Qualche considerazione a caso? La chitarra di Jim Hurst è da brividi, il contrabbasso di Missy Raines è tra i migliori in circolazione (10 ottobre 2001: giuro,  ho scritto questa recensione prima dell’assegnazione degli awards, e per chi non lo sapesse entrambi sono tornati a casa col premio!) e anche What We Leave Behind lo dimostra.
Just A Step Away è una canzone tutta incentrata su chitarra finger-picking e voci (che bellezza il tenor di Russell Moore), con un ritmo accattivante. La lunga (5:10) When Love Is All You Want di Carl Jackson meriterebbe di finire in alto nella classifica country di Billboard, ma la realtà di queste cose è un’altra.
Anche A Heart That Will Never Break Again, dal ritmo un po’ più sostenuto, è country e contribuisce a fare di questo bel discone un altro prodotto che sta in mezzo, tra bluegrass e country music. E su tutto la voce di David, bella e calda, vellutata nei lenti, graffiante nei bluegrass veloci. Per certi versi una voce nashvilliana.
Altro centro per David Parmley. Altro disco da comprare.

Pinecastle PRC-1110 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 2001)

Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 59, 2001

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