Se la memoria non mi tradisce, su Country Store non abbiamo mai scritto in maniera seria di Alton e Rabon Delmore; forse li abbiamo citati come punto di riferimento per molti artisti attuali e magari abbiamo fatto presente che il loro repertorio è ancora oggi fonte inesauribile per gruppi di fama internazionale ma, di fatto, non vi è stato mai modo di parlarne in maniera esauriente: una delle mille lacune che presto dovremo colmare, eventualmente pubblicando un articolo interamente dedicato ai ‘duet brothers’, cosa che mi riprometto di fare entro il 2000.
No, non è una battuta: tentare di tracciare la storia dei migliori duetti country non è una passeggiata, ve ne sono stati a decine, a partire dai Monroes, Dixons, Boliks, Bailes, Buchanans, Armstrongs, Websters, Delmores, fino agli Everlys (i quali hanno in maniera diretta influenzato prima i Beatles e poi Simon & Garfunkel, ma di questo ne riparleremo) e oltre ancora, non è affatto facile, eppure, ormai è detto e scritto, presto lo leggerete: giurin giuretta.
Per ora accontentatevi di questa segnalazione che di merito si guadagna la cornice di ‘disco indispensabile’. Capisco che per orecchie abituate al suono della Nashville anni ’90, scintillante, sfavillante, al limite della tridimensionalità, ascoltare un disco composto da 18 canzoni scricchiolanti può risultare uno sforzo, ma vi garantisco che il dischetto in questione vale la pena di acquistarlo perché la sua musica è tanto affascinante quanto quella della Nashville BG Band, Tony Rice, Doc Watson, Clarence White, Tim O’Brien, ecc.
Fino a qualche tempo fa non vi era molto di disponibile dei fratelli Delmore, a parte un interessantissimo disco intitolato Sand Mountain Blues del periodo King e Starday e alcune altre cose ristampate dalla Homestead Records.
Brown’s Ferry Blues propone le migliori incisioni del duo effettuate tra il 1933 e il 1940, una piccola raccolta, in quanto la loro produzione consta di circa 200 registrazioni! Brani come Blue Railroad Train, Gonna Lay Down My Old Guitar, Brown’s Ferry Blues, I’ve Got The Big River Blues (conosciuta anche come Deep River Blues) oggi sono dei classici e, come le canzoni di Jimmie Rodgers, possono essere interpretate in chiave country, bluegrass, old time, western swing, blues o rock; canzoni che tranquillamente possono far parte del repertorio di Bill Monroe o dei Lynyrd Skynyrd.
La qualità d’ascolto è meglio di quanto si possa immaginare, i suoni sono quasi nitidi e niente si perde delle tracce dei vecchi 78 giri; gusterete ogni assolo, stupendovi della tecnica chitarristica dei due, e capirete ancora meglio da dove viene la chitarra bluegrass (in tutti i volumi di storia del bluegrass il G-run viene attribuito a Lester Flatt, ma The Nashville Blues del 1936 sfata questo mito, ascoltare per credere!) oltre a rimanere affascinati dalle deliziose armonie bluesy di Alton e Rabon.
County 116 (Early Country, 1995)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 31, 1996
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