L’aria di montagna giova al corpo e allo spirito, è un toccasana che ci fa apparire nella nostra forma migliore. Ne sa qualcosa Dierks Bentely che durante la pandemia ha deciso di trasferirsi in Colorado. Questa nuova collocazione ha generato in lui uno stato di serenità che pervade e impreziosisce il suo ultimo lavoro.
Come lui stesso ha affermato queste di Gravel & Gold sono le sue canzoni country più belle e non si fa fatica a crederlo.
Il giovane ragazzo dell’Arizona che calca le scene da 20 anni è diventato un uomo, un padre di famiglia che ha voluto regalare alla sua famiglia la possibilità di vivere in un luogo splendido lontano dai fasti e dai frastuoni delle grandi città. Lo capiamo subito ascoltando la seconda traccia di Gravel & Gold dal titolo Sun Sets In Colorado: “My hearts beats in Tennessee but my sun sets in Colorado”. In queste parole è racchiusa la sua filosofia di vita.
Il primo brano Same Ol’ Me è una rassicurante canzone dal sapore country western che ci fa capire che anche se sono passati parecchi anni dal suo debutto e 9 album in classifica, Dierks Bentley ha saputo regalarci qualcosa di inedito, nuovo e mai scontato. É difficile arrivare al decimo album e non ripetersi, non venire a noia.
Heartbreak Drinking Tour è una canzone dal sapore introspettivo che lascia un po’ d’amaro in bocca.
Ci si riprende prontamente con la divertente Beer At My Funeral: Dierks ci ha abituati a queste simpatiche drinking songs fin dai tempi di Drunk On A Plane.
Una perla dell’album è senza dubbio Cowboy Boots che vede la collaborazione di Ashley McBride, vincitrice ai Grammy Awards con Carly Pearce nella categoria Best Country Duo.
Dierks Bentley è sempre stato attirato dai duetti: è passato da quelli scanzonati con Cole Swindell con il brano Flatliner a quelli più intimisti con Maddie & Tae fino a quelli da incorniciare con Kris Kristofferson nel brano bluegrass Bottle To The Bottom. Ne sono seguiti altri: con Miranda Lambert, Charles Kelley e Brothers Osborne.
Gold è il primo singolo dell’album ed è una perfetta canzone da sabato sera che invoglia a ballare.
Dierks Bentley piace perché è un artista che all’apparenza può sembrare banale e prevedibile ma nelle sue canzoni c’è qualcosa che i giovani cantanti di oggi non riescono ad ottenere: testi semplici ma coinvolgenti, ironici e divertenti. Non è per niente semplice trattare i soliti argomenti del mondo country (birra e serate scanzonate) con la vitalità e intelligenza con cui lo fa lui.
Il brano Old Pick Up ci conduce in quelle atmosfere nostalgiche di un’America vintage che profuma di strade sterrate e vecchie cartine stradali.
Il brano che chiude Gravel & Gold è una vera chicca: High Note vede la collaborazione del chitarrista Billy Strings, del leggendario Jerry Douglas al dobro e Sam Bush al mandolino e Charlie Worsham alla chitarra. Una sorta di jam session che ci regala 5 minuti di buon bluegrass a riprova che la buona musica non è del tutto scomparsa.
É grazie ad artisti come Dierks Bentley che Nashville evita di essere inghiottita definitivamente nel turbinio crescente delle contaminazioni pop, tecno, e rap. Ogni tanto, fortunatamente, qualcuno sente l’esigenza di alimentare la fiamma delle vecchie radici dimostrando al pubblico che lo stile classico è ancora in grado di colpire e attirare attenzione. Dierks Bentley non è più il bachelor che piaceva più per il suo aspetto fisico che per le canzoni; la maturità gli ha regalato maggior sicurezza tanto confrontarsi con generi musicali riservati ai virtuosi degli strumenti.
Non dobbiamo lasciarci ingannare dal suo sguardo sornione di chi sa calcare le scene in modo esplosivo, al di là delle canzoni easy listening come Beer At My Funeral c’è della sostanza, c’è l’esperienza di un artista che dopo 20 anni di carriera ci ha dimostrato di poter confrontarsi con le nuove leve promosse e sostenute dal sistema musicale della Nashville moderna e scalare comodamente le classifiche regalandoci un tuffo nella buona e vecchia musica country.
Capitol Nashville (New Traditionalists, Traditional Country, Bluegrass Tradizionale, 2023)
Gloria Tubino, fonte TLJ, 2023
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