Vent’anni, un lasso di tempo insignificante per l’evoluzione della società dell’uomo se si pensa al passato remoto. Se, invece, riflettiamo un istante sugli ultimi vent’anni, riusciamo forse a stupirci perfino dei nostri stessi cambiamenti, e della nostra capacità di adattamento al nuovo. Un nuovo che corre come la luce, che divora il passato e che fa vivere il presente in maniera sfuggevole. Veloci, personalissime, riflessioni sollecitate dall’ immagine di questa copertina e dalla musica di Home Again! Doc Watson, un musicista che mi fa teneramente pensare a vent’anni fa, a quel numero del giovane Mucchio Selvaggio con una copertina a lui dedicata.
Le cose cambiano, la moda, i gusti, i sapori, l’aria; a volte, però, può succedere di aver voglia di rimettere sul piatto qualcosa di genuino, che non contenga additivi, di cui la TV e le riviste non parlano, e che, rispetto a venti anni fa, pare essere fuori moda. Ma che ti fa star bene, perché ti da la possibilità di ricollegarti ad una dimensione più a misura d’uomo. Doc Watson, la sua musica senza tempo, la sua voce e il suono della sua chitarra posseggono questa magia.
Home Again! è la ristampa di un LP Vanguard del 1966, registrato da Doc Watson con l’allora giovane figlio Merle alla chitarra ritmica e, in alcuni brani, con il basso di Russ Savakus. Contiene alcuni classici del suo repertorio, in seguito pubblicati anche nella doppia raccolta The Essential Doc Watson e, a differenza di altri suoi dischi, non propone pezzi blues ma si limita ad un repertorio tradizionale di matrice bianca, ad esclusione di un gospel di possibile derivazione nera, uno strumentale di tale provenienza, e un brano di commercial hillbilly fortemente thirties. Home Again! è un ritorno a casa, caldo e rassicurante. Come si dice da quelle parti, “take a break!”.
Vanguard VMD-79239-2 (Old Time Music, Traditional Country, Country Acustico, 1996)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 35, 1996
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