Atto conclusivo di un tour organizzato per promuovere l’album Halos & Horns, questo doppio deve essere anche considerato una vera e propria celebrazione del suono acustico e bluegrass che tanto l’ha coinvolta negli ultimi anni.
Nonostante dalle nostre parti la sua immagine sia stata erroneamente collegata solo ed esclusivamente al country pop nashvilliano, Dolly ha sempre amato il country più tradizionale, e tante canzoni scritte nell’arco di una carriera lunghissima sono lì a dimostrarlo. Si è preferito farne il capro espiatorio del pacchiano music business country tutto da criticare, tralasciando le evidenti doti artistiche della cantante, dell’autrice, dell’attrice, dell’entertainer Dolly Parton, piuttosto che sottolinearne la levatura. Oggi, finalmente, bontà sua, la Critica italiana l’ha sdoganata, le ha consegnato il passaporto, la consiglia; ci ha messo un po’, ma ce l’ha fatta.
Era necessario, evidentemente, che Dolly facesse dischi come The Grass Is Blue, Little Sparrow e il già citato Halos & Horns, dischi bellissimi resi tali, secondo la nostra illuminata Critica, grazie soprattutto alla presenza di cover come Shine (Collective Soul), After The Gold Rush (Neil Young) e Stairway To Heaven (Led Zeppelin)… vabbè.
Il doppio CD Live And Well sprigiona più energia di una centrale nucleare. A volte l’adrenalina circola persino troppo velocemente. Questa donna è una forza della natura. Ancora a 56 anni, tanti ne aveva quando nel dicembre del 2002 è salita sul palco del Celebrity Theater di Dollywood, il suo parco divertimenti a Pigeon Forge, TN.
Si possono ascoltare molte delle belle canzoni inserite nei tre dischi acustici usciti per la Sugar Hill, oltre a qualche sempreverde del suo repertorio, pezzi del calibro di Coat Of Many Colors, Applejack, 9 To 5, Jolene, I Will Always Love You. Imperdibile!
Sugar Hill 3998 (Bluegrass Tradizionale, Country Acustico, 2004)
Maurizio Faulisi, fonte TLJ, 2005