Don Michael Sampson – Crimson Wind cover album

Crimson Wind è il terzo album di questo cantautore californiano residente a Nashville. Costretto forse piu per scelta che per necessità ad autoprodursi Don Michael Sampson ha firmato pochi lavori rispetto agli anni di attivita ma tutti memorabili. Chi ricorda il precedente, Coyote, non potrà che convenirne. E’ un songwriter di dimensioni superiori alla media, un poeta ed un filosofo capace di condensare, nello spazio di una canzone, storie e concetti universali che sembrano magistralmente trasformarsi in immagini grazie alle melodie delle sue superbe ballads.
Non è solo l’epopea del West, una serie di immagini elegiache e nostalgiche, a far capolino da Crimson Wind. Coniugare country con rock non è un esercizio trascendentale, ma egli sembra in grado di catturare il sound degli ‘outlaws’ texani con l’abilità di scrittura di un John Prine o di un Townes Van Zandt, usando il più raffinato ed elegante country-rock californiano al servizio del più accativante sound nashvilliano.

Storyteller, che ha pochi uguali, parla un linguaggio rock e country con disarmante naturalezza offrendo una incredibile sequenza di emozioni, immagini, viaggi e paesaggi sonori.
Storie universali capaci di penetrare tanto il mondo interiore che quello esteriore, capaci di assumere toni epici, drammatici, dolci ed intimistici grazie ad una voce che è il terminale espressivo di una fantasia ed una creatività che oggi sembra avere pochi uguali.
Ruolo determinante hanno anche gli arrangiamenti, di cristallina purezza ed i pochi side-men.
Sampson, multistrumentista che spazia tra chitarre e tastiere, è accompagnato da una piccola formazione nashvilliana dove spiccano la chitarra di un sublime Barry Burton, ex Amazing Rhythm Aces, il piano di Jay Spell, e le voci di Donna McElroy e Vicki Hampton, coriste in grado di lasciare un segno.
Un’opera memorabile che mette a nudo l’anima di un grande cantautore capace di occupare quella terra al confine tra rock e country.

Red Horse R 103 (Singer Songwriter, 1993)

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 1, 1993

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