Uno alla volta la Sugar Hill sta ristampando tutti i vecchi LP della ‘Premiata Ditta Quicksilver’, e con maggiore determinazione da quando Mr. Lawson ha lasciato l’etichetta per la quale ha inciso per tutti gli anni ’80 per trasferirsi alla Brentwood. Heavenly Treasures fa parte del secondo periodo della saga Quicksilver, con Randy Graham a sostituire il migliore Lou Reid; e non a caso i dischi precedenti sono sicuramente meglio di questa raccolta. Ma non fraintendete, Heavenly Treasures (1985) è un gran bel disco, e offre più di un buon motivo d’interesse.
Per esempio Jezebel, un gospel a quattro voci che vi sbalordirà e vi lascerà impietriti di fronte al vostro impianto stereo. E se della voce di Graham, troppo ben ‘educata’, se ne potrebbe forse fare a meno, ci sono per fortuna quelle del granitico banjoista Terry Baucom (basso) e del chitarrista Jimmy Haley (baritono) a rendere il CD essenziale.
Heavenly Treasures è il secondo disco gospel della band, preceduto da Rock My Soul, che resta uno dei dischi gospel più venduti nella storia del bluegrass. Ciò che incuriosisce i fans della band è che il veterano Doyle Lawson dal ’79, anno in cui fonda il gruppo, è riuscito costantemente ad offrire lo stesso sound pur cambiando più volte gli elementi della squadra.
Così oggi il vecchio Doyle, esattamente come prima di lui Bill Monroe e Ralph Stanley, è depositario di un vero e proprio marchio di fabbrica: l’appassionato di bluegrass riesce a distinguere i Quicksilver al decimo secondo d’inizio di una canzone senza alcuna ombra di dubbio. E la cosa incredibile è che tutti, dico tutti, i musicisti che si sono formati alla sua scuola quel marchio indelebile se lo portano appresso come la carta d’identità.
Ottimo bluegrass gospel da una delle migliori bluegrass band d’America degli anni ’80.
Sugar Hill SH CD 3735 (Bluegrass Gospel, 1994)
Maurizio Faulisi, fonte Out Of Time n. 5, 1994