Ho pensato a lungo, cercando di trovare qualcosa di nuovo e mai detto prima riguardo ai dischi gospel di Doyle Lawson & Quicksilver, mi sono molto impegnato nel tentativo di evitare noiose e scontate ripetizioni, ho tentato di pensare ad una recensione diversa che non assomigliasse a quelle già pubblicate su Out Of Time ed oltre tutto da me firmate. Ma invano. Nulla di più e nulla di meno avrei potuto scrivere o pensare di diverso da quanto avevo già scritto e pensato nei precedenti lavori dei vecchio Doyle. Paradossalmente, tutto questo non mi porta nel modo più assoluto ad esprimere un giudizio anche solo minimamente negativo riguardo a questo Kept & Protected che risulta essere già dal primo ascolto un disco estremamente piacevole suonato e soprattutto cantato con incredibile maestria.
L’unica variazione rispetto al disco precedente è il cantante solista nonché chitarrista del gruppo: il posto di Steve Gulley è stato preso, in questa produzione, da tale Barry Scott che naturalmente risponde appieno alle caratteristiche necessarie per diventare un vero Quicksilver ovvero: una chitarra molto discreta ed una voce tanto acuta da essere perfettamente udibile fin dall’Eterno a cui, fra l’altro, tutti questi dischi sono manifestamente dedicati.
Gli altri Quicksilver rimangono formati da Dale Perry, Barry Abernathy e Owen Saunders. Bluegrass e gospel ‘as its best’; dunque potremo trovare le quattordici selezioni di questo CD con ancora un leggerissimo spostamento stilistico verso il tradizionale sia nella scelta dei brani che nel modo di suonare, questo soprattutto nel mandolino di Lawson nel quale sembra infatti di recepire, in alcuni brani, citazioni di tributo all’indimenticato ed indimenticabile Bill Monroe. I brani a cappella questa volta sono soltanto tre, tutti quanti molto belli e trascinanti.
Sugar Hill SH 3867 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Gospel, 1997)
Ruben Minuto, fonte Out Of Time n. 23, 1997