Doyle Lawson & Quicksilver - Only God cover album

Devo confessare che il vecchio Doyle è riuscito a sorprendermi con questa uscita discografica. Non mi ha sospreso il trovarlo con una nuova formazione dei Quicksilver (ormai alla loro quinta o sesta line-up), né il notare che il suono della band, per fortuna, è sempre lo stesso, né tantomeno il fatto che il ragazzo abbia saputo scovare ben 12 gospel sconosciuti per questo Only God: sono stato colpito, invece, dal grosso calo di qualità globale della sua produzione.
Mi spiego: guardate la copertina di questo cd, con una foto che il buon Gambetta definirebbe da ‘cimitero di montagna’, e avrete una idea abbastanza precisa del contenuto.
Doyle è passato da un lead singer giovane e vigoroso ancorchè urlacchiante (Russell Moore) ad un lead singer giovanissimo ed estremamente pulito, ma discretamente privo di forza (vocale) e personalità; ottimo chitarrista, questo John Bowman, ma un po’ troppo ‘ragazzino’.
Al contrario non ho nulla da eccepire sul bassista e cantante basso, Shelton Feazell, che è decisamente a livello dei suoi predecessori, e sul fantastico banjo del ‘semiveterano’ Jim Mills. Anche la scelta dei pezzi, purtroppo, mi deprime: i tempi di Rock My Soul, evidentemente, sono molto lontani, e in Only God troviamo una marea di canzoni mosce e scialbette, anche se cantate con splendide armonie.
C’è anche un qualcosa che vorrei qualificare come degno del Club di Topolino, e solo in un paio di situazioni ci si accorge, grazie ad interpretazioni più vivaci, che lo stereo è acceso ed esce musica dalle casse.
Forse sono un tantinello severo, ma da Doyle mi aspetterei molto ma molto di più di un disco come questo, evidentemente prodotto (e notare, autoprodotto) solo per sfruttare al massimo il fiorente mercato del gospel. Meglio riascoltarsi Rock My Soul.

SSK1 (Bluegrass Gospel, 1991)

Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 13, 1992

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