Ghiotta occasione sia per gli incalliti appassionati che negli anni 1975 e 1976 non avevano avuto l’opportunità di accaparrarsi i vinili originali (all’epoca l’importazione discografica era l’unica alternativa alla miope selezione di ristampe italiane), che per quanti hanno riscoperto Earl Scruggs e la sua Revue in anni non sospetti. La metà degli anni ’70 è stata l’apice della corrente definita country-rock, filone nato dalla fusione delle tematiche rock con strumentazione ed approccio country ad opera di musicisti di estrazione prevalentemente country-oriented, ma gratificata da un’interpretazione fresca e decisamente alternativa (almeno per quegli anni…).
Il vate del banjo, Earl Scruggs appunto, ha radunato attorno a sé i figli Randy, Steve e Gary, oltre ad uno stuolo impressionante – che oggi definiremmo come ‘stellar cast’ – di ospiti per realizzare due grandi album, oggi ristampati in un unico CD.
Non vale la pena di elencarli tutti, fra di loro sceglieremo alcuni nomi che dovrebbero risultare noti anche ai neofiti: Kenny Loggins e Jim Messina (erano i leaders della band Loggins & Messina), Rusty Young (Poco), Jim Keltner (batterista di sessions ad alto livello), Doug Kershaw (cajun fiddler extraordinaire), David Briggs e Kenny Buttrey (collaboratori – fra gli altri – del Neil Young di Harvest), Joan Baez, Johnny Cash, Michael Murphey, Roger McGuinn (Byrds), Charlie Daniels (leader dell’omonima Band), Billy Joel, i New Riders of the Purple Sage al completo (in una storica versione della dylaniana Song To Woody con Johnny Cash che si alterna a Ramblin’ Jack Elliott ed allo stesso Earl Scruggs alla voce solista), Buffy Sainte-Marie, Leonard Cohen. Tony Joe White, George McCorkle e Jerry Eubanks (Marshall Tucker Band) e la parata non finisce comunque qui.
Sul fronte dei brani, spiccano la già citata Song To Woody, Third Rate Romance (ve li ricordate i grandi Amazing Rhythm Aces ed il loro cantante/compositore Russell Smith?), le classicissime Hey Porter e I Still Miss Someone a firma del compianto Johnny ‘Man-In-Black’ Cash, Rita Ballou (di Guy Clark), senza dimenticare la spassosa Swimming Song (Loudon Wainwright III) o la riflessiva Passin’ Through, con Joan Baez alla voce solista, che si esibisce anche in una gustosa imitazione di Bob Dylan (!).
Come già detto, si tratta di pezzi storici di un passato che, per certi aspetti, può sembrare remoto, ma che nel cuore di tanti noi è – al massimo – (molto) prossimo.
Gott CD021 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Progressivo, Country-Rock, 2005)
Dino Della Casa, fonte TLJ, 2006