Pieces Of The Sky esce nel 1975 e si conferma subito come un gran bell’album, pronto a schizzare sulle vette delle classifiche country & western e a far brillare la stella di Emmylou Harris. Per la verità già in precedenza la ragazza aveva dato modo al mondo di riconoscerle ottime doti interpretative, ma questo lavoro sembra fugare veramente ogni dubbio.
Sin dall’iniziale Bluebird Wine di Rodney Crowell si capisce che siamo di fronte a qualcosa di valore. La voce della Harris è sublime e il lavoro della band, che annovera elementi di tutto rispetto come James Burton alla chitarra e Glen D. Hardin al piano della band di Elvis, è impeccabile.
Il disco è trainato in alto nelle charts di settore anche da due ottimi singoli: Too Far Gone con la pedal steel di Ben Keith in primo piano e If I Could Only Win Your Love dei Louvin Bros., molto breve, immediata, che vola al quarto posto in classifica. Tra i pezzi da ricordare abbiamo Boulder To Birmingham, unico brano del disco scritto dalla Harris con Bill Danoff, che diventa anche un singolo ingiustamente ignorato e Before Believing, dal tessuto folk, che è una gemma da sentire e risentire. Una curiosità: da un verso del testo di quest’ultima canzone proviene il titolo del disco.
Siamo ancora a livelli decisamente elevati con Coat Of Many Colors, scritta da Dolly Parton, con un testo toccante, biblico, nostalgico e reso benissimo dalla Harris e Queen Of The Silver Dollar, classica country song (già a partire dal titolo…) con un ritornello che si canticchia da subito e Linda Ronstadt alle backing vocals a condire il tutto.
Di minore impatto sono, a mio parere, Bottle Let Me Down di Merle Haggard, gradevole, ma l’interpretazione della Harris perde un po’ il confronto e Sleepless Nights di Boudleaux e Felix Bryant che, alla lunga, risulta un po’ monocorde.
Per finire due parole su For No One dei Beatles. Tempo rallentato che la rende difficilmente riconoscibile, pochi violini e solo come tessuto e molte chitarre a far melodia e a risaltare la voce della Harris. Personalmente credo che in questa versione venga penalizzata la splendida linea melodica di McCartney, ma rimane comunque una cover di tutto rispetto.
Pieces Of The Sky, pur imperfetto, è un gran disco che segna un passo decisivo di Emmylou Harris verso la maturazione artistica, a mio avviso, già pienamente raggiunta a partire dal successivo Luxury Liner.
Reprise 2213 (Country Acustico, Traditional Country, 1975)
Fabrizio Demarie, fonte TLJ, 2005
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