La difficoltà di fronte a questo nuovo disco dei Flying Burrito Bros. è quella di persuadere gli appassionati che si tratta di qualcosa di diverso dalle ultime loro prove, destinate alla fine ai soli collezionisti (ci si riferisce in particolare agli ultimi prodotti Relix). Siamo infatti alle prese con una proposta di studio, che contiene materiale interamente nuovo. Perciò vale la pena per chi ama il country di matrice rock e le sonorità tipiche di Guilbeau-Beland-Sneeky Pete di accostarvisi. Senza aspettarsi chissà che, ma con la certezza di avere a che fare con oltre 50 minuti (13 canzoni) di musica valida, consistente, piacevole.
Una musica con i piedi in quel di Nashville e la testa in California, fatta di brani veloci, lente ballads, spruzzi jingle jangle, capatine western, appunti cajun, con gli Eagles presi a modello e che si avvale del contributo di un australiano. C’è infatti un nuovo vocalist nella band, Brian Cadd, anche organista, che viene dal mondo pop rock del nuovissimo continente, a supportare il tandem Guilbeau-Beland che ha retto le sorti del gruppo per tutto il corso degli Eighties. Lo ha voluto accanto a sé John, che con lui ha costituito la partnership compositiva ora dominante. Più che per consentire al gruppo una ulteriore possibilità di rilancio per sopperire al vuoto aperto dal disimpegno di Gib, che non si sente più in corpo l’energia sufficiente a sostenere il ruolo di front man. La voce di Brian è buona, adatta al materiale selezionato, il suo apporto si fa sentire anche nelle parti corali. Sneeky più bravo che mai e meno utilizzato di quanto si potrebbe. Al basso ecco riapparire Chris Ethridge che fa salire a due il numero dei membri originali. Alla batteria un ospite: Brian Tutt, come segnale che il gruppo resta alquanto incerto sul suo futuro. Molto dipenderà proprio dall’interesse che saprà suscitare questa prova.
Magnum Music CDSD 075 (Country Rock, 1993)
Raffaele Galli, fonte Out Of Time n. 2, 1994