Freddy Fender - Rock'n'Roll cover album

Freddy Fender – Rock’n’roll

Con ogni probabilità gli appassionati di rock conoscono Freddy Fender come uno dei componenti dei Texas Tornados insieme a Doug Sham e Flaco Jimenez, formazione formatasi nel 1990 sulla scia del successo della musica tex mex: gli appassionati di country invece come una delle maggiori figure degli anni settanta in quanto con i brani Secret Love e You’ll Lose A Good Thing raggiunse la prima posizione nelle Country Charts.
Penso pochissimi saranno a conoscenza degli inizi artistici di questo artista che risalgono alla fine degli anni cinquanta. Originario di San Benito in Texas, Baldemar Huerta si era affermato tra la fine degli anni cinquanta e gli inizi dei sessanta proponendosi al pubblico che amava la musica tradizionale Tex Mex improntando il suo repertorio sul rock’n’roll dei padri del genere come Chuck Berry, Little Richard e Ritchie Valens. Il primo album Rock’n’roll esce nel 1961 e viene pubblicato con lo pseudonimo di Eddie Medina & The Shades.
Buona parte delle dodici tracce che compongono l’album sono composizioni originali scritte da Medina tra le quali spiccano brani come Mi Nena, Dime Si Me Vas A Ver e Acapulco Rock anche se non manca qualche cover come No La Vulve A Ver versione in spagnolo di Since I Met You Baby di Ivory Joe Hunter, tra l’altro brano che entrò nelle Country Charts nel 1975.

Freddy Fender – Interpreta El Rock

Il successivo Interpreta El Rock appare l’anno dopo e per l’occasione utilizza il proprio vero nome Baldemar Huerta. In questo disco vengono maggiormente privilegiate le cover tra cui spiccano Vamos A Bailar già What I’d Say di Ray Charles, Si Si Rider versione ispanica della notissima See See Rider, Ballando Il Rock’n’roll una buona versione di Rip It Up di Little Richard e Corina-Corina altra bella versione di Corrine Corrina di Joe Turner.

Una doverosa e interessante rassegna sugli esordi artistici di un artista di spicco della musica rock.

Arhoolie  9038 (Country Rock, Roots Rock, 2003)

Roberto Arioli, fonte Jamboree n. 42, 2004

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