Un tempo Grant-Lee Phillips era il leader dei Grant Lee Buffalo, una delle band più interessanti del rock americano anni Novanta; poi si è messo in proprio, ma il nome del gruppo ci lasciava ampiamente capire chi comandava già in casa GLB. Michael Stipe lo considera uno dei migliori autori e cantanti in circolazione e questa è già una garanzia.
Grant-Lee nasce l’1 settembre ’63 a Stockton, California, dove apprende l’arte ascoltando band come Rain Parade e Dream Syndicate. Allo scioglimento del suo primo gruppo, gli Shiva Burlesque, Phillips adotta l’alias di Grant Lee Buffalo, che diviene anche il nome della nuova band che si forma quando lo raggiungono Joey Peters e Paul Kimble. Sono quattro gli album all’attivo per i GLB. Nel 1993 esce Fuzzy (Slash) che, seguito nel 1994 da Mighty Joe Moon (Slash), rappresenta il miglior episodio (anche commercialmente) dell’avventura Grant Lee Buffalo. In questa fase la band si distingue per un rock energico e ballate pulsanti, con alcune autentiche gemme come Jupiter And Teardrop e Fuzzy dal primo album e la strepitosa Mockingbirds da Mighty Joe Moon, una ballata in salsa agrodolce di assoluto valore.
Nel 1996 è la volta di Copperopolis (Slash), l’album che segna la fine della collaborazione di Grant-Lee con Paul Kimble, un disco in tono minore rispetto ai primi due, e a Jubilee (Slash), uscito nel 1998 e ultimo a nome GLB (nel 2001 uscirà la raccolta Storm Hymnal: Gems From The Vault, ndr). I testi sono ricercati, anche con cenni politici, mentre i punti di riferimento della band e di Phillips vanno da David Bowie e John Lennon ai R.E.M. e Bob Mould.
Dopo la pubblicazione del quarto album, Grant-Lee decide di sciogliere la band e di mettersi in proprio, deluso dalla poca attenzione prestata dalla casa discografica e dalle scarse vendite, nonostante le ottime critiche (Phillips è votato nel 1995 cantante maschile dell’anno da Rolling Stone).
Nel 1999 Phillips registra tutto da solo, nello studio di Jon Brion, Ladies’ Love Oracle, che l’anno successivo viene messo a disposizione solo via Internet. L’album è un piccolo gioiello che comprova le qualità liriche di Grant-Lee; l’artista americano in questo periodo promuove la sua carriera concertistica con una serie di apparizioni al Largo di Hollywood. Infine, nel 2001, firma un contratto con la Zoe/Rounder e pubblica l’eccellente Mobilize, (recensione su JAM 81, aprile 2002) distribuito in Italia quest’anno dalla S4.
Pippo Piarulli, fonte JAM n. 82, 2002