E’ texano, e questo vuoi già dire molto, nel bene e nel male. E’ il suo primo disco registrato seriamente, almeno questo lasciano intendere le note. Una cosa è certa: a casa sua, Austin, TX, gode di un notevole rispetto da parte del ‘giro’, tanto da aver potuto contare per queste incisioni sul già mitico Junior Brown. Junior è un tipo strano che si è costruito una chitarra strana, una via di mezzo tra pedal steel e Telecaster, un affare insomma con due manici che ha il suono della pedal. Ha già inciso un paio di dischi strepitosi e fatto divertire non poco gli avventori del rinnovato Ryman Auditorium di Nashville. Ma questo non deve depistarvi, il disco in questione non ha momenti hot come queste premesse potrebbero far pensare, Highways Of Gold è una raccolta di pezzi scritti senza pensare al pubblico, ma semplici momenti personali dell’autore, come gran parte della produzione cantautorale texana.
Harley, se può aiutarvi qualche riferimento, può ricordare il primo Waits (che col Texas non centra niente), ma anche Clark, o al limite Walker. E’ sui cinquanta, ha gli occhi di uno che ne ha viste tante, e lo stomaco abbastanza gonfio da far capire di aver passato gran parte della sua vita in quei locali bui e fumosi dove tra una Bud e l’altra racconti e ascolti storie di triste e monotona vita quotidiana. La voce è quella di chi respira Pall Mall senza contarle, e le sue songs, intrise di una coinvolgente malinconia, sono una celebrazione al perdente, ovvero al non vincente, che in America vuol dire esattamente la stessa cosa. Non sempre si ha voglia di ascoltare dischi come questo, ma nei momenti giusti può aiutare a capire che in fondo le ‘highways of gold’ sono solo miraggi che ci vengono imposti. Continua così Harvey.
Wildchild 02252 (Alternative Country, Singer Songwriter, 1995)
Maurizio Faulisi, fonte Out Of Time n. 10, 1995