Heather Maloney - Making Me Break cover album

Terzo disco per la cantante ed autrice di Northampton nel Massachussetts, a due anni dal precedente lavoro omonimo, una selezione che mostra grande consapevolezza e maturità.
Parte del merito è da ascrivere al produttore e alla sua sensibilità, sicuramente molto vicina alla visione musicale di Heather Maloney, tra la canzone d’autore di estrazione folk e certo ‘indie’ rock. Il lavoro di Bill Reynolds, già dietro a progetti discografici di Calexico e Band Of Horses, è sapiente e capace di far emergere e valorizzare le creature di Heather Maloney attraverso arrangiamenti puliti ed equilibrati in cui elettrico ed acustico non vengono enfatizzati ma convivono con naturalezza.
A volte la matrice folk ha il sopravvento come in Involuntary, eccellente ballata interpretata con angelica bellezza, nelle armonie quasi irlandesi di Dandelion, nella nitida melodia di Hey Serena, nelle pieghe di Eighteen Fifty-Five dove possiamo ritrovare elementi della prima Joni Mitchell e nella scarna e sognante Nightstand Drawer, canzoni che la pongono tra le più gradevoli e brillanti performers della costa orientale. Linger Longer, Word For Word, Rather Be Free, Oh Hope My Tired Friend e Day With You spostano invece il baricentro verso certo pop-rock dal tocco sempre elegante e soprattutto quest’ultima con un’attenzione particolare alla cura della melodia e dell’eleganza, del garbo e dei particolari, senza per questo risultare fredda o risaputa.
Un disco questo Making Me Break che rileva un’artista dalle indubbie doti che merita attenzione ed apprezzamento.

Signature Sounds SIG2075 (Singer Songwriter, 2015)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2015

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