Here Today - Here Today cover album

Aspettavo da tempo un ritorno di David Grisman al bluegrass dopo le numerose incisioni di ‘dawg music’ e l’esperienza jazz con il violinista-leggenda Stephane Grappelli. Ebbene, il ritorno c’è stato ed è un ritorno alla grande, come era lecito aspettarsi da un artista del genere.
Dimenticate per il momento le atmosfere orientaleggianti e le divagazioni orchestrali di Mondo Mando. Mr. Dawg ci offre 40 minuti circa di puro bluegrass, registrato in studio, che non esiterei a definire eccellente sotto ogni punto di vista, dalla scelta dei brani agli arrangiamenti, dai break misurati e di gusto ineccepibile al suono d’insieme, solido e delicato al tempo stesso, ma soprattutto per la freschezza e la immediatezza con cui i brani vengono rivisitati e proposti senza cadute di tensione dal primo all’ultimo solco.
Ed è proprio questa carica espressiva, indice di genuina e prepotente voglia di suonare, che colloca Here Today tra i migliori dischi di questi ultimi anni e dela produzione di Grisman, dimostrando ancora una volta che non è indispensabile ricorrere ad uno sperimentalismo a volte eccessivo e fine a se stesso per proporre musica tradizionale in forme nuove e stimolanti.
Gran parte del merito va attribuito ai musicisti che, con Grisman, compongono la band (Here Today appunto), nata circa un anno fa nel circuito bluegrass californiano e immediatamente immortalata su vinile (l’incisione risale infatti al gennaio 1982): nomi forse non tutti di primo piano, ma tutti quotati professionisti con invidiabili esperienze alle spalle, che vanno dai Dillards per Herb pedersen ai Sundance di B.Berline per Vince Gill, a Jim & Jesse per Jim Buchanan, a Emmylou Harris per Emory Gordy.

Giá dal brano d’apertura, Nobody But You, si capisce che i signori fanno sul serio: suono compatto, break spezzati di pregevole fattura e ritmo accattivante.
Once More, vecchia country-song degli Osborne Brothers col tipico ‘high lead’, viene qui letteralmente riportata a nuova vita dall’interpretazione dei nostri, con coro da brividi in nuca e magistrale lavoro di back-up degli strumenti.
Degne di nota sono anche un’esplosiva My Walking Shoes e una struggente Lonesome River, classico degli Stanley Brothers, dove ad un’ottima interpretazione vocale di Gill fa eco forse il miglior ‘solo’ di Grisman di tutto l’album.
La voce di Pedersen ci turba sensibilmente in Love And Wealth (cantata in tonalitá a stento credibile, Do!) e in The Children Are Crying, con strofa gestita alternativamente da Grisman e dallo stesso Pedersen, mentre le sue doti tecniche di banjoista sono in evidenza, insieme col fiddle di Buchanan, in Foggy Mountain Chimes, unico brano strumentale assieme a Billy In The Lowground.
Il finale è naturalmente in bellezza con un gospel, Green Pastures, il cui coro iniziale senza accompagnamento ben vale da solo almeno 1/4 del prezzo del disco.
Su tutto brilla il mandolino di Grisman che, senza rinunciare al suo stile inconfondibile, è sempre in perfetta sintonia con il suono del gruppo, estroso e preciso nei break e insuperabile nel back-up.
Menzione a parte merita anche la splendida copertina, con foto dei cinque sul palco in fronte ed esaurienti note in margine sul retro: insomma per chi non l’avesse ancora capito here Today è un disco da catalogare tra gli imperdibili per ogni discoteca bluegrass, rispettabile o meno.

Rounder 0169 (Bluegrass Tradizionale,1982)

Martino Coppo, fonte Hi, Folks! n. 1, 1983

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