Quando ho ricevuto questo CD la prima sensazione è stata di sorpresa e di delusione perché è già la terza volta che i IIIrd Tyme Out incidono un disco dal vivo e sempre nello stesso posto, il Mountain Arts Center di Prestonsburg, nel Kentucky (per tutti il MAC) e perché nei dischi dal vivo generalmente non vengono inseriti brani inediti.
Poi mi torna in mente che ho assistito più volte alle loro performance dal vivo e mi ricordo anche di quanto straordinarie siano state e allora mi appresto all’ascolto di questo nuovo lavoro dei IIIrd Tyme Out pieno di entusiasmo e di speranza. Non verrò deluso!
Da sempre i IIIrd Tyme Out presentano dal vivo uno spettacolo tra il bluegrass tradizionale e il gospel grazie soprattutto alle bellissime voci di Russell Moore e Ray Deaton. Solo qualche breve scorribanda nel bluegrass più moderno come in questo album con il brano Crucial County Breakdown di Bela Fleck.
Solo due brani scritti da loro, Daydreams, di Russell Moore e la conclusiva John & Mary.
Nella prima, Russell afferma nelle note di copertina di non essere stato eccezionale nel cantarla ma onestamente non me ne sono accorto. Un brano romantico che ha scritto per la moglie Carol.
Tanta tradizione con brani di Carter Stanley e Bill Monroe, alcuni standard cantati e strumentali e poi brani di autori che i IIIrd Tyme Out amano da sempre quali Peter Rowan e Tom T. Hall.
Bobby And Millie di Ronnie Bowman è uno dei brani più dolci dell’album, un bellissimo lento più country che bluegrass.
I IIIrd Tyme Out raccontano che anni fa stavano schiarendo le voci in attesa del loro set ad un festival con un brano che per gli americani è come O Sole Mio per noi italiani, God Bless America. Qualcuno che ha avuto la fortuna di passare di là durante questa prova ha suggerito ai ragazzi di cantarla a-cappella in concerto. Hanno creduto anche loro fosse una buona idea e di tanto in tanto la cantano ai loro concerti ed anche in questo concerto-CD. Attenzione all’ultima nota di Ray Deaton che vi farà vibrare lo stomaco.
Bellissima la loro versione di Moonshiner di Peter Rowan con un inizio di mandola che ricorda tanto le prime note di John & Mary e qualche parola cambiata qua e là. E’ la prima canzone di un trittico incredibile, un medley da paura con in seconda battuta una versione lunghissima di John Henry che serve soprattutto come vetrina per la mandola di Alan Perdue.
Ed eccola finalmente, John & Mary, a chiudere medley e concerto, da parecchi anni ormai la loro canzone manifesto e ovviamente la canzone preferita dai fans che scatenati accompagnano con il battito delle mani fino al termine del concerto. Cosa che posso solo immaginare perché, unico neo di questo grande disco, la canzone viene sfumata e non ci è possibile ascoltare il finale. Che voglia di rivederli dal vivo!
Chateau Music Group CMG CD97960-0151-2 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Gospel, 2006))
Roberto Campovecchi, fonte TLJ, 2006