Benvenuta Ingrid Karklins, ottima cantante ed autrice che viene fuori dal ricchissimo panorama americano con un lavoro colmo di spunti ed idee. Lo sticker sul compact in mio possesso allude esplicitamente ad una recensione di Billboard in cui la Karklins viene accostata sia a Kate Bush che a Joni Mitchell.
L’osservazione può essere pertinente ed anche condivisa ma per i miei gusti avrei preferito scoprire da me i punti di contatto con le altre realtà della musica rock. Comunque, c’è molto più Kate Bush che Joni Mitchell tra le note di Anima Mundi. E c’è poi ancor più una valenza strumentale notevole sia della Karklins, ottima tastierista e violinista ed altro ancora, sia dei suoi bravissimi compagni di cordata che non lesinano l’uso di strumenti convenzionali come pure di un gran dispiego di strumentazioni poco consuete. Qualche esempio? Kokie, wind-chimes, bodhran, surdo, goire, dunbeck, rebec.
Il tutto, tradotto in musica, indica una profonda predisposizione per il pan-folklorismo usato al meglio con tutti i brani che emanano una sorta di vigorosa magia ben sorretta dalla voce concreta ed interessante della Karklins.
Molti suoni rimandano al folk irlandese ma non solo. Anima Mundi, un album degno della massima attenzione, imperdibile per chi cerchi nella musica stimoli desueti.
Attendiamo già da adesso la Karklins ad una conferma. Ma da dove è spuntata fuori?
Green Linnet GLCD 1141 (Folk, 1994)
Marco Crisostomi, fonte Out Of Time n. 7, 1994
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