Jason Reed – Iowana cover album

Attesa seconda prova per questo songwriter americano di matrice country dopo il più che promettente esordio con Highway. Nonostante l’ancora inadeguata veste grafica, Iowana è stato realizzato con una produzione più curata e ricca di mezzi. Conferma non solo tutte le buone impressioni avute agli esordi, ma segnala inoltre il suo autore, con Jack Ingram, del quale riprende Still Got Scars, e Todd Snider, come una delle più probabili ‘next big thing’ del cantautorato USA. La calda, pastosa e profonda voce di Jason Reed rende molto bene in una vasta gamma di country songs che hanno, di volta in volta, il ritmo del rock & roll, la brillantezza del bluegrass, le avvolgenti cadenze dell’honky tonk, l’energia del rockabilly, l’intimismo del folk-singer. Ci troviamo, per farla breve, di fronte ad un interprete di roots-music di matrice country che arrangia le sue ballate acustiche con grande sensibilità e feeling passando trasversalmente tra i generi citati.

La bella scrittura di Jason Reed, al contatto con la tradizione, sembra affinarsi e prendere quota con ballate che farebbero invidia a molti suoi più rinomati colleghi e ci ricorda personaggi come lo Steve Earle degli esordi e, se vogliamo forzare le similitudini, un Johnny Cash attualizzato.
Brani come Neverland, pulsante country-song dove ritroviamo la magia della pedal-steel, la stessa title track, ballata con un bell’organo in sottofondo a sostenere il guitar-sound e la bella voce di Stacey Earle ai cori, la superba Plain Jane, e tutto quanto scrive ed interpreta tra country e rock, non sfigurano di fronte alle covers di brani come Lonesome, Omery And Mean, Steve Young, e Pick Up The Tempo, Willie Nelson, attualizzata in dura chiave rock. Supportato da due chitarre degne di citazione, Will Kimbrough e Don Reinecke, Jason si conferma una grossa realtà.

Motel Juniors 0052 (Roots Rock, 1998)

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 27, 1998

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