La schiera dei musicisti che eseguono country music con strumentazione bluegrass, quindi acustica, va aumentando di giorno in giorno. In passato era piuttosto normale ascoltare musica di questo tipo prodotta da cantanti bluegrass che, giusto per rendere più vario il repertorio, aggiungevano pezzi countreggianti a quelli inequivocabilmente ‘erbablu’.
Capitava a volte che escludessero completamente il banjo dalle loro registrazioni e prendessero in esame qualche classico del country, che sommato al resto rendeva l’intero CD un prodotto country a tutti gli effetti.
Curiosamente, i dischi country con strumentazione acustica pubblicati da musicisti bluegrass per la maggior parte sono prodotti da artisti femminili. Al discreto numero di queste cantanti che, come si diceva, già da parecchio tempo registrano country acustico, si è aggiunta da qualche anno una ricca lista di nomi famosi in ambito mainstream country che ha deciso, sulla scia dell’interesse (anche commerciale) che l’acoustic country richiama oggi, di darsi appunto all’acustico.
E spessissimo con ottimi risultati (Dixie Chicks, Dolly Parton, Sweetheart Of The Rodeo, Patty Loveless..). Non poteva essere altrimenti per Jeannie Kendall, un’artista da noi poco conosciuta perché appartenente al mondo country pop anni 70/80 (tra l’altro anche esclusa dall’esploit del new country) ma con un talento formidabile. Un talento coltivato in famiglia già dalla tenerissima età, infatti la brava Jeannie è al papà Royce, con il quale ha formato per lungo tempo il duo The Kendalls, che deve tutta la sua fortuna.
Questo album è stato concepito nel 1998 – cioè prima che l’acoustic country esplodesse a Music Row – doveva essere l’ennesimo disco dei Kendalls, ma con la particolarità di essere tutto acustico. Royce fece in tempo a registrare solo un paio di brani perché il 22 maggio di quell’anno fu stroncato da un infarto. Le altre 10 registrazioni Jeannie le ha effettuate con molta calma, prendendosi tutto il tempo affinché il disco potesse rivelarsi il miglior tributo possibile nei confronti della figura dell’amato genitore.
Un disco impeccabile, perfetto. Forse fin troppo perfetto. Registrato con i migliori musicisti bluegrass e cantato in due occasioni in duetto con Steve Gulley e Alan Jackson (!).
Gli appassionati di bluegrass in generale e di country acustico femminile in particolare riascolteranno alcune canzoni già eseguite in passato da Laurie Lewis e Rhonda Vincent.
Rounder 0401 (Bluegrass Moderno, Country Acustico, 2003)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 71, 2004
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