Era il 2001 quando Jeffrey Halford ed i suoi Healers debuttarono con un promettente Hunkpapa (Shoeless Records). Da allora si erano perse le tracce di questo interessante esponente del roots-rock, che ora torna fortunatamente a noi con questo stimolante Railbirds. A sottolinearne l’interesse, soprattutto per chi ha già a che fare con più di qualche capello bianco, la presenza di nomi importanti quali Chuck Prophet (ex-Green on Red, tanto per fare un nome) e Augie Meyers, pard indimenticato ed indimenticabile di Doug Sahm nel Sir Douglas Quintet e stimato musicista solista, oltre che quotato session-man. I meno brizzolati riconosceranno più facilmente l’ex-Counting Crows ed attuale batterista nei Luce, Steve Bowman fra gli ospiti.
Le danze si aprono con la cantautorale Denial, dove Jeffrey Halford fa sfoggio di una voce interessante e personale, adatta all’interpretazione di una foggia cantautorale che frequentemente pesca dal passato del rock americano e non solo.
South Of Bakersfield prosegue il filone cantautorale, sviluppando una melodia nostalgica ed agrodolce che rappresenta uno dei momenti più alti dell’intero album.
Watching The Trains rocca di brutto e ci cattura fin dal primo ascolto, grazie anche alle sonorità ripescate dal passato britannico del rock (ricorda vagamente Ride My See-Saw dei Moody Blues nel ritornello).
Il title-track è una languida ballata introdotta dall’armonica e ricamata da una solitaria chitarra acustica, altrettanto gradevoli ed elettroacustiche anche Hannah Ruth e Carmalina.
Chiudiamo questa breve introduzione a Railbirds con la conclusiva Vancouver Rain, delicato pezzo pianistico che ci spinge irresistibilmente a ricominciare l’ascolto di questo album dall’inizio.
Se il roots-rock di stampo cantautorale è fra i vostri generi favoriti – anche se l’esigenza di etichettare tutto non è il mio pallino – credo che Jeffrey Halford ed i suoi Healers abbiano in serbo per voi più di qualche bella sorpresa: Railbirds è una di queste.
Shoeless 2444 (Singer Sonwriter, Roots Rock, 2005)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 73, 2004
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