John Fahey a quarantanni esatti dalla pubblicazione del suo primo disco Blind Joe Death (recentemente ristampato dalla Takoma), è considerato il più grande chitarrista acustico al mondo. La sua produzione discografica molto vasta e complicata, sta lentamente ritornando alla luce, grazie a ristampe perfettamente rimasterizzate che recuperano le pubblicazioni originali risalenti ai primi anni ’60, poi ripubblicate nei ’70 da John sulla sua label personale, Takoma, aggiungendo ad ogni CD, materiale inedito.
Dead Chants… è il suo secondo album, edito nel ’64, a cinque anni esatti da Blind Joe Death, perché nel frattempo John aveva terminato gli studi, laureandosi in filosofia alla Washington University. L’album ebbe una seconda edizione nel ’65, una terza nel ’67 e la definitiva su Takoma nel ’68, con una bellissima cover foto, che stranamente non viene ripresa nella ristampa in oggetto che ci offre ben ventidue brani; quelli contenuti nell’edizione Takoma, oltre a dodici pubblicati nella prima edizione su un’etichetta locale.
Eccellenti le note inserite nel libretto allegato, con notizie su ogni canzone e così via, e con le note originali inserite nell’edizione del ’64; eccezionale il lavoro di remix che ci consente di apprezzare in pieno il chitarrismo di Fahey. Il modo di reinterpretare il blues, il folk, il gospel è irripetibile, con un suono purissimo che improvvisamente, quasi per magia ti avvolge con una cascata di note che ti lasciano senza fiato letteralmente; John va a pescare nella tradizione come in Downfall Of The Adelphi Rolling Grist Mill, composta da Blind Joe Death e Nancy McLean, Some Summer Day che Blind Joe aveva appreso da Jim Lee, poi eseguita da Charlie Patton, Episcopal Hymn, Sunflower River Blues.
Takoma TAK 8908 (New Acoustic Music, 1999)
Daniele Ghisoni, fonte Out Of Time n. 31, 1999
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