John Prine – Souvenirs cover album

“Quindici nuove registrazioni di classiche canzoni”, per vecchi e nuovi fans di questo folk-singer di Chicago non c’è bisogno d’altri input per avvicinarsi a Souvenirs. Quanti ricordi legati a canzoni come Angel From Montgomery, Sam Stone, Hello In There e Far From Me.

Dopo il romantico CD di duetti, si tratta di un altro album di transizione: senza nuove canzoni, ma realizzato con grande gusto ed in modo omogeneo con la co-produzione dell’amico Jìm Rooney, che lascia sentire la delicatezza della sua mano e del suo nostalgico country-folk feeling in molte occasioni, Souvenirs è esattamente quello che dice di essere: una lunga carrellata di ricordi a partire dai primi anni ’70.

Come non apprezzare nuovi arrangiamenti degli highlights di uno dei songbook cantautorali più prestigiosi e ricchi. La strumentazione è scarna, ridotta all’essenziale, le soluzioni e gli arrangiamenti profondamente diversi dall’originale, spesso la voce e la chitarra di Prine sono sole, in primo piano, a dispensare emozioni. Melodie che hanno resistito al tempo che questi ha, al contrario, valorizzato, rese immortali, rivivono con l’aiuto dei musicisti della sua touring band: Jason Wilber, chitarra elettrica e mandolino, Phil Parlapiano, tastiere, accordion e mandolino, Dave Jacques, basso, Paul Griffith, batteria, e l’aiuto di Pat McLaughlin, cori, Stu Basore, pedal steel, e Champ Hood, violino.

Le performances vocali di Prine, volutamente sottotono, spesso sussurrate, misurate e vissute. Da un classico all’altro, ben si adattano a questa curata strumentazione semi-acustica che incastona la preziosa voce del protagonista che rende magistralmente il clima di ogni canzone, di ogni storia raccontata.

Se chiudete gli occhi, l’equazione ricordi = nostalgia si fa tanto esatta dall’essere dolorosa.

Oh Boy 021 (Traditional Country, 2000)

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 37, 2001

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