Continua l’attività parallela di Kevin Welch & Kieran Kane che, dopo tante prove corali con i Dead Reckoners, con gli altri membri della loro Coop discografica in quel di Nashville (Tammy Rogers, Mike Henderson, Harry Stinson & Co.), cedono questo nuovo progetto acustico in duo ai vicini della Compass. Due personaggi, con il solo aiuto del fido Fats Kaplin, buttom accordion, banjo, violino e strumenti a corda, che, come nel bel Live In Melbourne (2000), si confermano in grado di armonizzare magistralmente voci e uno string sound di rara intensità e bellezza.
La formula è semplice da scrivere: ballate folk, country e richiami al blues e alla tradizione in una dimensione cara ai songwriters impegnati. Più difficile è realizzarla, in una situazione acustica e minimale, dove ogni performance lascia trasparire il carattere, il gusto, le capacità emozionali dei due protagonisti.
You Can’t Save Everybody, che alterna brani originali dei due protagonisti e una splendida cover di Dark Eyed Gal del misconosciuto quanto grande Ron Davies, è un’opera acustica che affronta, in purezza, i suoni e le storie della tradizione americana. Un viaggio senza tempo di struggente bellezza, tra sonorità e forme espressive del passato che banalità e tecnologia allontanano sempre più.
Echi di quello che li aveva resi innovativi in un passato non lontano, il ‘westem-beat’, si confondono a suoni antichi come i monti Appalachi. Che festa per chi riesce ad emozionarsi ancora davanti alla semplicità di una melodia, due voci, pochi strumenti a corda.
Se le vostre orecchie sono poste di fianco al cuore, non farete fatica a riconoscere il capolavoro.
Compass 4385 (Singer Songwriter, 2004)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 44, 2004
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