Kristina Olsen - Hurry On Home cover album

Continua la crescita artistica di una incredibile cantante, autrice e poli-strumentista, una delle songwriter più eclettiche e geniali in circolazione. Rivelatasi nel ’93 con il CD omonimo per casa Philo (PH CD 1145), label tra le più sensibili al cantautorato d’autore USA, questa eccellente cantautrice si è confermata l’anno successivo con Love, Kristina (PHCD 1157). La Olsen, folk-singer californiana scoperta da Christine Lavin e prodotta ancora una volta da Nina Gerber, si conferma talento di notevole spessore e, per saperne di più sul suo conto, vi rimando all’intervista a cuore aperto sul N° 3 di Out.
I suoi due primi lavori, passati stranamente inosservati nel nostro paese all’uscita, sono gradualmente divenuti dei ‘must’ per chi ama la musica d’autore. Capolavori di folk-music di immacolata bellezza, lontano dalle mode e da qualunque compromesso commerciale, rigorosamente ‘out of time’, ci rivelano un personaggio autentico ed in continua evoluzione. Ricchi di eccellenti musicisti, prodotti con grande cura e gusto per ì particolari, hanno lasciato il segno tanto per l’eccellente scrittura dell’autrice, quanto per il suo puro canto, e per la personalità già sicura e matura di una cantautrice che non aveva timore ad avvicinarsi a ogni genere musicale.

Folksinger a suo agio con il blues, le ballads, le atmosfere jazzy, in grado di caratterizzare ogni sua performance in grazia di una voce duttile e sublime, di una personalità già formata ed aperta e di una vena poetico-musicale di rara intensità. Il nuovo lavoro è, se possibile, ancor più bello, intenso ed accattivante dei precedenti. In Hurry On Home Kristina, che pur suona ben quindici strumenti, lascia spazio ai suoi soliti accompagnatori tra cui spiccano ancora una volta Nina Qerber, chitarra elettrica, Cary Black, basso, Barbara Higbie, piano, e ad una lunga serie di specialisti, limitandosi all’acustica. Le songs della Olsen, impreziosite da un delicato e ben arrangiato sound in prevalenza acustico, ci proiettano ancora una volta in un incontaminato universo musicale, senza tempo e scevro da influenze delle mode correnti, dove tutto è affidato alle doti espressive della protagonista, all’abilità dei suoi musicisti, alla capacità di arrangiare. Le sue folk-ballads, superbamente prodotte e non prive di influenze jazz, blues e di eleganti e contemporanei arrangiamenti vocali e strumentali, esaltano tanto l’espressiva e lirica voce, di cristallina purezza, quanto le songs, che toccano in questo CD vertici di straordinaria bellezza. La delicata ed intensa vena poetico-musicale dell’autrice viene sublimata a livello espressivo in ogni brano da comprimari degni di lei e in grado di garantirle essenziali ma personali soluzioni sonore: spesso inusuali quando non coraggiose.

Solo così possiamo valutare certe scelte musicali, certe preziose costruzioni sonore che riescono ad affascinare nella loro lineare essenzialità. Protagonisti sono così un elegante sax soprano, Jim Rothermel in Hurry Me Home, il cello di Kris Yenney che si insinua in Love Is Sometimes Thing, la slide guitar elettrica che traccia le atmosfere bluesy di I Feel So Good To Be Free, l’accordion di Nona Devonie che percorre Angel Of Death, il duetto vocale rock con Paul Kamm di My World Falls Away. Ma Kristina Olsen sorprende e convince anche in solitarie atmosfere: ascoltatela in chiusura cosa sa esprimere sia in una performance per sola voce, I Just Want You To Hold Me, che nelle situazioni più convenzionali.
Ha una tale grazia, una tale sensibilità espressiva, che è in grado di lasciare segni di classe indelebile anche quando voce e chitarra sono – giocoforza – in primo piano.
Le sue canzoni, come le sue emozioni, non sono artificiali o monocordi, sembrano venire dalle ‘radici’ della musica americana (ascoltate Uh huh) e alimentate da una cultura classica. Dal profondo di un animo femminile, intelligente e profondo, in grado di esprimere sentimenti veri e emozioni toccanti, arriva l’ennesimo messaggio. Alla nostra sensibilità il piacere di captarlo, di tradurne i profondi significati di testi e musiche che lo compongono.

Philo PHCD 1175 (Singer Songwriter, 1995)

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 11, 1995

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