Kyle Hutton - Small Price To Pay cover album

Ancora una volta è grazie ad Internet che arriviamo a conoscere Kyle Hutton, nativo di Houston, Texas. CD di esordio per questo cantautore country-oriented piuttosto dotato, nonostante la giovane età. I testi che si abbinano ai temi delle canzoni in questione non risentono delle melensaggini comuni a tanti prodotti che ‘devono’ uscire per onorare sterili ed improduttivi impegni contrattuali. Basta prendere ad esempio il title-track Small Price To Pay per rendersi conto della profondità di contenuti e del feeling presente nelle liriche che Kyle canta a proposito della disperata caparbietà e dell’infinto amore che due genitori di un bimbo apparentemente offeso nella deambulazione profondono negli sforzi – poi coronati dal successo – di vedere il bimbo stesso camminare un giorno.
Altrettanto suggestiva, anche se per altri versi, la sofferta Ridin’ The Texas Wind, l’unico brano scritto a quattro mani con l’ex-compagno di college Shawn Keller.

Gli amici che aiutano Kyle (chitarre) hanno certamente nomi poco conosciuti, ma Kevin Hardin (fiddle, mandolino), Rick Mann (steel guitar), Brett Campbell (chitarra), Steve Allison (batteria) e Austin Biel (basso, tastiere, chitarra e produzione) svolgono bene il loro lavoro e possono vantarsi di un risultato professionale.
Il sound risente degli insegnamenti di tanti artisti texani, grandi e no, che hanno sicuramente influenzato Kyle a livello compositivo ed interpretativo; eppure il prodotto finito è personale e ben bilanciato fra tradizionale e moderno. Fra i brani da segnalare, oltre a quelli già citati, l’honky-tonk leggermente swingato di Run Like Hell Is Knockin’, la dolce e struggente ballata Fill ‘Er Up e le più grintose Can’t Stop Fallin’ e Cold Hard Cash.
Kyle Hutton è un nome nuovo, ma rappresenta la punta di quell’iceberg formato da tutti i musicisti che registrano per le etichette indipendenti o che addirittura si autoproducono e che è possibile conoscere quasi esclusivamente via Internet.

River Bend RBR 0199-449 (New Country, 1999)

Dino Della Casa, fonte TLJ, 2005

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