Laurie Lewis - True Stories cover album

Qualcuno lo ha già giudicato come la migliore opera discografica di Laurie Lewis. Personalmente trovo azzeccata la sua scelta di riportare su disco canzoni arrangiate in modo tale che possano essere riproposte in concerto senza intaccarne in modo sostanziale la loro forma. La strumentazione, a parte sporadici interventi di batteria e accordeon, è quella della sua Grant Street.
Questa sensazione ‘live’ fa sì che possa immediatamente stabilirsi un rapporto diretto con l’ascoltatore. Per intenderci, True Stories potrebbe essere considerato come la seconda parte di quel favoloso concerto che la bella californiana ha offerto agli spettatori del Teatro Gnomo di Milano nel maggio del ’91.
Per chi non conoscesse ancora l’artista ricordiamo che Laurie Lewis è sulla scena West Coast da circa un ventennio, ha fatto parte dei Phantoms Of The Opry (…alla chitarra Pat Enright!), degli Arkansas Sheiks, della meteora Blue Rose e dei Good Ol’ Persons. Negli anni ’80 suonava nella Grant Street String Band, e da qui la scalata verso il successo, prima nazionale, poi internazionale. Una progressione inarrestabile, sia dal punto di vista vocale, strumentale che compositivo: le canzoni scritte da Laurie Lewis sono quasi sempre molto toccanti, siano esse introspettive e autobiografiche, che gioiose ballate o veloci cavalcate bluegrass.

True Stories è una ulteriore prova di grande sensibilità. Grande sensibilità nello scrivere testi e musiche, grande sensibilità nello scegliere i brani di altri autori o tradizionali che meglio si adattano alla sua personalità di artista. Ciò che ancora una volta convince è la sua bella voce (…siamo tutti d’accordo con la Commissione dell’lnternational Bluegrass Music Association Awards nell’aver giudicato lo scorso anno quella di Laurie la miglior Voce Femminile), dolce e coinvolgente nei pezzi lenti, aggressiva ma comunque espressiva in quelli veloci, in grado di farsi apprezzare sempre, sia quando si trova di fronte a del materiale country/bluegrass come in situazioni più difficili, ad esempio nella jazzata e notturna So Beautiful.
E’ una carrellata attraverso le diverse sfaccettature che completano un carattere che non si ferma d’avanti ad alcuna demarcazione. Difficile da inquadrare, e proprio per questo affascinante.
Apre True Stories un brano dal forte sapore irlandese, personalizzato in maniera incalzante. Segue Val’s Cabin, con il quale Laurie ci fa dono di un suo caro ricordo d’infanzia. Quindi una semplice, dolcissima canzone d’amore, un’altro tentativo di riconquistare ciò che si è perduto. Ancora amore in Swept Away, veloce nel suo procedere, con un grande Peter McLaughlin alla chitarra.
Sonorità mexican invece nel successivo pezzo, una canzone dedicata alla sua California. Splendida Who Will Watch The Home Place di Kate Long, triste come un’addio. Marcatamente country You’ll Be Leaving Me, può ricordare i classici di Patsy Cline, Loretta Lynn, Brenda Lee o Kitty Wells. Con Still A Fool si viaggia verso le paludi della Louisiana.

Anomala e difficile The Long Way ‘Round è una canzone stilisticamente indefinibile. The Mill è il pezzo a-cappella che ci aspettiamo dai Grant Street, un gospel dal testo forse un po’ più ricercato rispetto alla media offerta da questo genere.
Slow Learner è country up-tempo, che induce al movimento. Chiude la splendida Here Comes The Rain, dai toni alterni, spezzata dall’efficace armonica di Norton Buffalo e dalle percussioni di Joe Craven e Michael Spiro. Intorno a lei Mike Marshall (anche cooproduttore del progetto), Todd Phillips, Rob Ickes, Jim Nunally, Paul Van Wageningen, Sylvia Herold, Michael Spiro, Bradley Jaye Williams, Ned Boynton, Kevin Mummey, Suzy Rothfield Thompson, David Balakrishnan, Scott Nygaard, Joe Craven, Norton Buffalo e la sua inseparabile Grant Street: Tom Rozum, Cary Black, Peter McLaughlin.
La raccolta è composta da 13 gemme di grande eleganza. Un’opera nata per sedurre ogni cuore, anche il più inflessibile. Il coinvolgimento emotivo anche questa volta è assicurato; niente di meglio potevamo aspettarci in attesa di incontrarla personalmente una seconda volta.

Singing Bird /Val’s Cabin /Knocking On Your Door Again /Swept Away /Sand, Water, Waves /Who Will Watch The Home Place? /You’ll Be Leaving In Me /Still A Fool /The Long Way ‘Round /So Beautiful /The Mill /Slow Learner /Here Comes The Rain

Rounder CD 0300 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 1993)

Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 21, 1993

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