Lee Brice – Hard 2 Love cover album

Lee Brice è un bel ragazzone nativo del South Carolina che a Nashville ha cominciato a farsi conoscere ed apprezzare come autore regalando canzoni a importanti artisti come Jason Aldean e Garth Brooks. Nel 2007 ha la fortuna di incrociare il suo cammino artistico con la Curb Records, casa discografica che ha dato inizio alla storia musicale di molti nuovi artisti negli ultimi vent’anni e che pubblica il primo album Love Like Crazy capace di riscuotere un buon successo di pubblico arrivando piano piano nella top ten dei dischi country più venduti.

Con Hard To Love Brice è chiamato a confermare un po’ tutto quello che è stato l’inizio della sua carriera, le buone doti di autore e l’impatto delle sue interpretazioni sul grande pubblico.

Otto delle tredici tracce del disco portano la firma del cantante in collaborazione con importanti nomi del songwriting nashvilliano. Il sound è fresco e molto moderno, bilanciato tra ballate lente (la migliore è sicuramente I Drive Your Truck) e pezzi dall’andamento decisamente sostenuto.

Molto ben strutturata la title track adattissima con la sua intro ad aprire l’album, mentre dalla collaborazione con Rhett Akins nasce Parking Lot Party forse la canzone più travolgente del disco semplicemente sostenuta da basso, batteria, chitarra elettrica e acustica…quando si dice l’essenziale.

Tutto l’album è co-prodotto dallo stesso Brice che in più di un pezzo partecipa anche come musicista a chitarra elettrica o acustica rivelandosi ormai a suo agio con i ritmi dell’industria discografica. Divertente l’inno alla bevanda preferita Beer in cui le atmosfere sono sporcate di blues da un bel giro di armonica e hammond b3.

Le reazioni del pubblico sembrano premiare le scelte dell’artista visto che A Woman Like You, primo singolo estratto dall’album è diventata la prima N.1 hit della carriera di Brice; forse meno radiofonica ma secondo me la cosa migliore del disco è One More Day con la quale si chiude il CD, canzone dolce accompagnata dall’ottima chitarra acustica arpeggiata.

Ultima nota curiosa dedicata al look dell’artista che all’esordio portava un cappello da baseball indossato al contrario mentre in questa copertina sfoggia una bella coppola grigia: si può fare musica a Nashville anche senza cappello da cowboy! Piacevole.

Curb 79316 (New Traditionalists, Outlaws, 2012)

Roberto Galbiati, fonte TLJ, 2012

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