Lila McCann - Something In The Air cover album

E’ da qualche anno che a Nashville l’etá media dei musicisti si è vertiginosamente abbassata, in particolar modo da quando nel 1996 la quattordicenne LeAnn Rimes spopoló nelle classifiche country con Blue.
Da allora sono salite alla ribalta voci (per la maggior parte femminili) di teenagers come Jessica Andrews, Amanda Wilkinson (dei canadesi Wilkinsons) e Lila McCann che commercialmente hanno subito sfondato.
Una parte della critica si è chiesta se tutto questo non fosse l’ennesimo modo dello showbiz di sfruttare il momento per avvicinare il pubblico dei giovanissimi ad una materia considerata da alcuni adatta ad un pubblico adulto.
A parte il fatto che nella storia piú o meno recente della country music ci sono stati molti esempi di ‘enfant prodige, l’ampliare il target di pubblico che segue questo genere è a mio parere positivo, a patto che non si dimentichino del tutto le radici e che il prodotto si mantenga sui binari di una accettabile qualitá.

Il caso Lila McCann è ricollegabile a queste considerazioni: diciottenne nativa dello stato di Washington ha prodotto due album di buon country-pop sulla scia delle produzioni piú recenti di Nashville. Naturalmente non c’è da aspettarsi una maturitá interpretativa che è propria delle grandi voci femminili di Music City, ad esempio Trisha Yearwood, Patty Loveless, Pam Tillis, Suzy Bogguss o Faith Hill che rappresentano in questo momento il top.
Lila McCann ha dalla sua una freschezza ed una simpatia che rendono i suoi dischi molto piacevoli. In questo suo secondo disco, grazie alla solita schiera di rinomati session men, ad una serie di ottimi compositori (tra i quali figurano Steve Wariner, Bryan White, Gary Burr, il produttore Mark Spiro e molti altri) e ad una produzione di buon livello, la McCann dimostra di avere un certo valore.
In un paio di brani addirittura è co-autrice e la sua vocalitá, pur non essendo ancora particolarmente originale, ben si amalgama con un sound frizzante e vivace. La qualitá media dei brani è abbastanza buona e su tutti si elevano l’iniziale With You, Kiss Me Now, Crush e la title-track Something In The Air.
Da citare la presenza tra gli ospiti di Vince Gill e dei due ‘fiddle estraordinaire’ Stuart Duncan e Aubrey Haynie che contrappuntano con i loro fiddles vari momenti di questo disco. Un lavoro non classificabile come fondamentale ma che riserva momenti interessanti e merita un pó della vostra attenzione.

Asylum 62355-2 (New Country, Traditional Country, 1999)

Remo Ricaldone, fonte Country Store n. 50, 1999

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