Approdata a Portland, Oregon, dal Michigan nel ’92 al seguito della sua band dell’epoca – i Crackpots – dove svolgeva un ruolo marginale, Susannah Jean Weaver, è divenuta rapidamente una figura di primo piano della scena country locale. Arrivata tardivamente a questa musica grazie ad un disco rivelazione di Emmylou Harris, questa giovane 26enne originaria della West Virginia ha rapidamente recuperato il tempo perduto affiancando alla sua cultura rock la musica della sua musa Emmylou sino a scoprire Gram Parsons per arrivare a Patsy Cline, Kitty Wells, Tammy Wynette.
Da corista, washboard e, occasionalmente, chitarra ritmica nei Crackpots e Jim Boyer Band, è divenuta ben presto leader e front-woman assumendo il nome di Little Sue. Nel suo album d’esordio si circonda proprio di questi musicisti realizzando un album country con solide basi nella tradizione.
Ma gli accenti della ‘roots-music’ sono bilanciati da un approccio diverso verso questi generi da parte di una cantautrice che scrive testi decisamente inusuali e molto attuali. Chimney & Fishes è un moderno ed inusuale album dove l’old style country di canzoni e ballate, realizzato per altro con strumentazioni ed arrangiamenti canonici di chitarre (notevole l’uso di slide e lapsteel), violino, mandolino, banjo e accordion, sposa liriche che potrebbero essere patrimonio di una moderna songwriter rock. Storie, temi e caratteri, per quanto lontani dagli stereotipi country, ben si amalgamano con la musica; la moderna country-troubadour al femminile ben esprime gli alti e bassi della condizione umana in un alternative-country più nei contenuti che nella forma. La bella, drammatica ed espressiva voce della protagonista, la sua chitarra, l’uso dei numerosi strumentisti ospiti, è finalizzato a ricreare atmosfere ed emozioni semplici e dirette.
Cravedog R 024 (Traditional Country, 1997)
Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 25, 1998
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