Giunto ormai al suo quinto lavoro, Luigi Grechi può certamente rivendicare a pieno titolo la qualifica di unico cantante country di lingua italiana. Memore delle accuse di libertà che costituivano argomento del titolo del suo primo album, questa volta Luigi Grechi si è preso la libertà di autoprodursi nella realizzazione di questo Azzardo, una cassetta che raccoglie il materiale prodotto nei tre anni trascorsi dal precedente Dromomania.
Non ci dilungheremo sulla tradizionale insipienza delle nostre case discografiche che hanno cortesemente rifiutato la pubblicazione di Azzardo, e per le quali, evidentemente, costruire un catalogo diversificato non all’insegna del vendo tutto e subito è un azzardo economico non contemplato (meglio investire in Santi Remi, Santi Vincenz… ); ciò che invece emerge dall’ascolto della cassetta è che Luigi Grechi ha realizzato un album da cantante country, nel senso che le nuove canzoni si alternano ad alcune cover e ad alcuni ‘repechage’, nella migliore tradizione del genere, coadiuvato in questo da Ricky Mantoan cui va il merito di aver curato musicalmente tutto l’album, suonando quasi tutti gli strumenti.
Tra le canzoni nuove segnalerei due cover: Deportees di Woody Guthrie (piacevolmente tradotta in italiano) e Treasures Untold di Jimmy Rodgers, consideralo da molti il padre della country music; i due repechage sono invece la sempre valida – come direbbero i cronisti sportivi – Il Mio Cappotto (da Accusato Di Libertà del 1976) e Rock Della Crostata (da Come State? del 1979), una canzone gastro-erotica che non sfigurerebbe in un film di Almodovar, Peccato che i limiti dell’autoproduzione si ripercuotano sulla qualità sonora dell’ascolto.
Autoprodotto (Singer Songwriter, 1990)
Luciano Ceri, fonte Chitarre n. 54, 1990