Mark David Manders - Chili Pepper Sunset cover album

Terzo episodio di una saga che spero sarà piuttosto lunga, Mark David Manders, ottimo cantautore perfettamente in linea con la più schietta e pura tradizione musicale texana, torna ad allietarci con questo valido Chili Pepper Sunset dopo il buono People And Places e il magnifico Tales From The Couch Circuit sicuramente uno dei migliori prodotti texani di sempre, un disco che può indubbiamente entrare nel ristretto novero dei fatidici album da isola deserta.
Ripetere quella prova era impossibile, ma anche questo terzo lavoro non delude, morde, piace, soddisfa. La produzione è affidata ancora una volta all’asso Lloyd Maines, la sua presenza come strumentista è questa volta meno accentuata, i protagonisti assoluti sono, infatti, i Nuevo Tesas, un gruppo di amici di Mark (col solito grande David Bennet al fiddle e mandolin) e questo si sente, come carica emotiva la band ha pochi eguali, complimenti Mark!
La musica dei suoi dischi è essenzialmente elettro acustica, un misto di country, briciole di bluegrass, folk, di splendide ariose ballads e questa volta c’è in alcune tracce un piacevole tocco irlandese.

Il sipario si alza con l’accattivante e scatenata Black Jack Road, brano impreziosito dall’indiavolato violino del fido ed impareggiabile David Bennet, Telephone Song, lento motivo dove il nostro ci racconta di vecchi ricordi sentimentali, Three Fingers Tequila, strepitoso country-rock acustico che mi ricorda alcune cose di Robert Earl Keen, uno dei motivi migliori della raccolta. Momento di dolcezza con Gillespie County Peaches scritta in collaborazione con l’amico Max Stalling, il ritmo si alza ancora con Anne Marie allegra e gioiosa song dal sapore irlandese che ti cattura immediatamente.
Altro brano intriso di malinconia è Not All Angels tenue e delicata ballad dipinta con gli acquarelli che narra di tristi vicende famigliari, con la partecipazione vocale della brava Terri Hendrix, altro nome molto considerato nel mondo musicale del Lone Star State.
Jim Murphy è un brano che parte lentamente con un’introduzione di flauto irlandese, poi la canzone prende corpo con l’ingresso di una vigorosa chitarra elettrica e di un bel mandolino, ora entra in scena Marche ci racconta storie dell’immenso west americano su un tessuto musicale sempre teso ed emozionante, un brano che potrebbe stare benissimo in un disco di Tom Russel o del grande Joe Ely.

Scars And Souvenirs, canzone tipicamente texana, dall’andamento scanzonato e indolente a metà strada tra Jerry Jeff Walker e Guy Clark; Mountain Of Gold è un altro motivo lento e riflessivo con la voce quasi confidenziale. Il compito di chiudere questo ottimo CD è consegnato alla divertente, scherzosa, etilica Beer, cavalcata danzante sostenuta dal sapiente fiddle dell’amico David Bennet.
Bello il booklet comprensivo dei testi e di molte foto, peccato siano troppo piccole, ma questo è un problema di tutti i CD; un album che tutti gli amanti di prodotti rigorosamente Made in Texas non dovrebbero lasciarsi sfuggire.

Blind Nello 50527 (Country Rock, Honky Tonk, Traditional Country, 2000)

Ivano Ziglioli, fonte Country Store n. 66, 2003

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