Certo girano gli zebedei quando il panorama musicale ci regala dei capolavori e si constata che, anche a distanza di decenni, il loro valore non viene riconosciuto. Bare Back Rider, quinta ed ultima fatica del gruppo chicagoano Mason Proffit condotto dai fratelli Talbot, è senza alcun dubbio uno dei dieci albums country rock più belli di sempre.
Quanti possono dire di conoscerlo? La band di Terry e John Michael Talbot, pur conquistandosi un posto di nicchia nel genere, non è mai riuscita a sfondare ed il fatto rimane abbastanza misterioso se consideriamo che nulla, ma proprio nulla, aveva da invidiare ai colleghi che battevano strade parallele (Byrds, Beau Brummels, Flying Burrito Brothers, Poco, Nitty Gritty Dirt Band e via discorrendo): ottime composizioni per musiche e testi, eccellente preparazione tecnica, un suono ben amalgamato, estrema cura ed equilibrio nel dosare strumenti acustici ed elettrici.
Di Bare Back Rider dei Mason Proffit, superbo fin dalla grafica di copertina vagamente liberty capace addirittura di evocarne il contenuto, è veramente arduo scegliere tra il tex-mex di Lilly, le atmosfere bucoliche di Cottonwood, il valore dell’amicizia di To Be A Friend, le amare considerazioni sul massacro perpetrato da Settembre Nero nel villaggio olimpico di Monaco di Baviera (1972). Dance Hall Girl, una ballata da manuale, nata on the road tra Memphis e Los Angeles, narra dell’incontro del protagonista, durato lo spazio di un giorno, con una cantante e ballerina di honky tonk.
I Talbot proseguiranno come duo per un altro eccellente album Warner Brothers, in parte riedito su CD, sotto l’egida del cosiddetto ‘christian rock’.
Warner Bros. BS 2704 (Country Rock, 1973)
Pierangelo Valenti, fonte Suono, 2012
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