E’, secondo me, improprio attribuire questo CD al solo Mike Nadolson, che canta e suona la chitarra, in quanto Dennis Caplinger suona fiddle, banjo e basso su TUTTI i pezzi.
Quello di Caplinger può essere un nome che dice poco ai più, ma è ben noto agli addetti ai lavori. Oltre che guidare i suoi Bluegrass Etc., e suonare (da bene a molto bene) qualsiasi cosa abbia delle corde, e nello stile che preferite, Caplinger è molto attivo in studio, specie ad ovest del Mississippi. Forse qualcuno ricorderà il suono del banjo in Fiddle & A Song di Byron Berlin.
Nonostante il titolo, che sarebbe sabbie mobili, e l’inquietante copertina, che riprende una specie di blob fatto di sabbia (e che mi aveva allarmato non poco), l’album ha i piedi ben piantati su solida terra. A cominciare dalla scelta dei pezzi, tutti noti o molto noti, ad eccezione della title cut, uno strumentale molto progressivo, che mette bene in luce le qualità di tutti i musicisti.
È anche un bel pezzo, ma messo come tra Nine Round Hammer e Muddy Waters, ed in compagnia di cose come Smokey Mountain Home (di Wayne Taylor), Red Haired Boy, un paio di Lester Flatt e di Chris Jones, fa un po’ l’impressione che farebbe un Picasso ad una mostra dedicata a Raffaello. È forse eccessivo il numero degli standard, alcuni dei quali francamente sentiti qui una volta di troppo: come ad esempio In The Gravel Yard, riproposta per la terza volta in due anni, e che deve subire il confronto con le versioni di Blue Highway e di Doyle Lawson.
Ma è coraggiosa la riproposta di Muddy Waters. che, dopo la lontana e strepitosa (e difficile) versione dei Seldom Scene, non è mai sta più riproposta (che io sappia): l’unica cosa da fare era personalizzarla, ed è stato fatto con molto buon gusto. Ciò detto, il disco è ben fatto, ben suonato, e discretamente cantato: una valida proposta da personaggi forse minori, ma che vale la pena di tenere d’occhio.
Tricopolis TRCD-002 (Bluegrass Moderno, 1997)
Aldo Marchioni, fonte Country Store n. 54, 2000