Mountain Heart - Wide Open cover album

Usciti in parte dalla scuola dei Quicksilver di Doyle Lawson, i Mountain Heart hanno fatto tesoro degli insegnamenti del loro maestro tanto da far pensare ascoltandoli che gli allievi questa volta abbiano superato il maestro.
Affermazione che, vera o falsa, faceva capolino nella mia testa soprattutto quando ascoltavo i due album che hanno preceduto questo Wide Open.
Per non essere da meno di qualche loro ben conosciuto collega, anche i Mountain Heart hanno deciso con questa loro ultima fatica di esplorare territori ancora poco battuti dai gruppi bluegrass.
A scanso di equivoci devo dire che Wide Open resta comunque un disco bluegrass di ottima qualità ma a tratti le sonorità si discostano un tantino dalla tradizione per dar spazio alla sperimentazione.

La cosa non è così grave quando il genere più corteggiato è la musica country. Per questo disco infatti i Mountain Heart si sono affidati, tra gli altri, a grandissimi nomi del cantautorato country quali Harley Allen, Jeffrey Steele e Mac McAnally nonché a Mark Bright per la produzione. Di lui ricordiamo album prodotti per JoDee Messina, Sara Evans, Carrie Underwood e Rascal Flatts.
Se gli autori sopraccitati e il produttore contribuiscono a far uscire il disco dai giusti binari ci pensano però il cantante-chitarrista Steve Gulley e il violinista Jim VanCleve insieme ad altri mostri sacri della musica bluegrass (Tim Stafford, Shawn Lane e Ronnie Bowman) a riportare i Mountain Heart sulla retta via.
Nonostante il mio giudizio tutto sommato positivo, trovo Wide Open un disco un pò troppo ‘over the edge’ e manca forse di quei brani destinati a diventare grandi successi della storia del bluegrass.
Sono convinto che la scelta di abbracciare sonorità più appetibili alla massa provenga dal produttore più che dai ragazzi che ho avuto modo di vedere dal vivo dopo l’uscita di questo album. La sorpresa è che hanno eseguito moltissimi brani dei loro album passati e non così tanti di Wide Open.

Skaggs Family 6989020162 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2005)

Roberto Campovecchi, fonte TLJ, 2006

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