Esordio solista per Neil Mooney, accasatosi nei primi anni ’90 a L.A., dove ha già avuto una significativa esperienza con i Florida Slim & The Hurricanes, dopo una poco fortunata parentesi newyorkese. Nativo della Florida, Neil non riesce a trovare la propria dimensione musicale, passando inutilmente da un genere all’altro. Rock & roll, blues, rockabilly, nulla lo soddisfa; trova tutto patetico e stupido e si sente perduto.
L’incontro con un ‘greatest hits’ di Hank Williams segna la sua rinascita musicale: “ho scoperto che la musica può essere veramente importante, semplice, onesta e meravigliosa”. Forma una nuova band che comprende pedal steel, Chris Smith, una chitarra elettrica, Tracy Smith, ed una sezione ritmica, Ruth Gunderson e Ken Griffin, con cui poter suonare country: un suono che avesse più cuore di cow-punk e rockabilly-roots music.
Buona country-music, ecco ciò che sentiva sinceramente: “Hank Williams forse non dirà poi molto, ma dice pur sempre qualcosa”. Rimaniamo esterrefatti di fronte all’impatto di Mooney ed alla sua band in Ranchstyle. Difficilmente country, con una compiuta varietà di stili che comprendono honky-tonk, hillbilly, western-swing, e old-time rock & roll, si fondono insieme con tanta forza e coesione. Issak, Yoakam, Pete Anderson & Co, dovrebbero ascoltare prove come questa e riflettere a lungo. Vocalist duttile e dalla voce che sembra fatta apposta per cantare honky tonk songs, country ballads e r’n’r, Mooney scrive ed interpreta con un feeling neo-tradizionalista memorabile.
Da antologia sono Swanee, Blazing Trailer Of Love, 3:00 AM, la ranchera Fool’s Gold, con Chris Gaffney all’accordion, come la cover di Chords Of Fame, Phil Ochs, che ci lascia capire come Neil Mooney sia già andato ben al di là dei personaggi di cui dovrebbe essere un epigono.
Strawdog 001 (Honky Tonk, Hillbilly, Western Swing, Rock & Roll, 1997)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 25, 1998
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