Neko Case, graziosa new country singer-songwriter con all’attivo un bell’album (The Virginian, 1997) e una manciata di singoli sparsi qua e là, è una delle nuove esponenti di quell’alternative country che ha saputo apportare nuovo sangue a un genere musicale che è un simbolo stesso dell’America.
Chiamatelo pure ‘alternative country’, ‘americana’ o ‘no depression’, ma non dimenticate di rendere omaggio alla Bloodshot, l’etichetta di Chicago che è certamente una delle protagoniste di questo fermento e vi ricordo che ha in catalogo lavori egregi come Dark Side Of Mersey (BS 047) di Rico Bell e Cowboy Sally’s Twiligh Lament (BS 061) di Sally Timms o gli altrettanti buoni albums dei Grievous Angels: Miles On Rail (BS 038), dei Waco Brothers Waco World (BS 043) e ha prodotto innovative bands come Slip Lip Rayfield, i Trailer Bride, i Meat Purveyors o il tributo ai Knitters; niente male, vero?
La signorina Neko Case ha una vocalità che ricorda un pó Loretta Lynn e Kelly Wills, ha grinta e tenacia e una capacità riconosciuta anche da colleghi navigati che hanno voluto essere presenti in Fornace Room Lullaby; tra loro troviamo simpatiche canaglie come Ron Sexsmith, partecipante in Porchlight e in We’ve Never Met, due ballads sornione. Evan Johns interviene nella spigliata Mood To Burn e regala un assolo in Set Out Running, pezzo saldo e vibrante; gioca con la steel in Thrice Ala American e divide la scena con Kevin Kane in Twist The Kniff.
Al servizio delle canzoni della nostra amica ci sono anche, tra gli altri, Travis Good from Sadies: guitars, mandolino e violino; Bob Egan: steel; John Ramberg: back vocal & guitars e Brian Connelly: guitars.
Altre songs ci catturano; dalla brillante Guided By Fire all’emozionante title track Fornace Room Lullaby, ninna nanna ventosa per cieli purpurei.
Bloodshot 050 (Singer Songwriter, Alternative Country, 2000)
Claudio Giuliani, fonte Out Of Time n. 36, 2000
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